Maire Tecnimont ha chiuso il 2020 con ricavi pari a 2,6 miliardi, in calo del 21,2% rispetto al 2019. Il margine della commessa si attesta a 312 milioni (-19,9%), generando una marginalità dell’11,9% (+20 punti base).
L’ Ebitda è diminuito del 26,9% a 172,2 milioni (-26,9%), con una marginalità al 6,5% (-60 punti base), mentre l’Ebit si è attestato a 124 milioni dopo un aumento degli ammortamenti, accantonamenti e svalutazioni a 48,5 milioni a seguito di maggiori
accantonamenti per rischi su crediti, in applicazione dei principi contabili IFRS 9.
L’utile netto consolidato è sceso del 52,7% a 54,2 milioni.
Il risultato netto della gestione finanziaria esprime oneri netti per 44,9 milioni, in aumento di 23 milioni. Il dato del 2020 principalmente dovuto al contributo temporaneo negativo della valutazione netta di alcuni strumenti derivati per 9,5 milioni che incidevano invece positivamente per 2,4 milioni nell’esercizio precedente, facendo registrare una variazione negativa di 11,9 milioni 2020.
La posizione finanziaria netta adjusted mostra un indebitamento netto pari a 116,9 milioni, rispetto alla liquidità netta adjusted pari a 78,9 milioni al 31 dicembre al 2019.
La posizione finanziaria netta aveva subito un significativo peggioramento nel corso del primo trimestre a seguito degli effetti dovuti allo scoppio della pandemia. La situazione è migliorata nel secondo trimestre grazie ad una generazione di cassa per 541 milioni, derivante da progetti già in portafoglio. Inoltre nel terzo trimestre è stato sottoscritto un contratto di finanziamento di 365 milioni assistito per l’80% dell’importo dalla Garanzia Italia di SACE.
Grazie alle acquisizioni del 2020, che ammontano a 2,7 miliardi, il portafoglio ordini è pari a 6 miliardi.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, la società, considerando i contratti in portafoglio in corso di esecuzione, stima volumi di produzione in crescita nei prossimi trimestri e una marginalità in linea con quella mediamente espressa dai progetti pre-pandemia.
Il consiglio di amministrazione ha deliberato di proporre all’assemblea di procedere ad una distribuzione di un dividendo pari a 0,116 euro per ciascuna azione, per complessivi 38 milioni.