Mercati asiatici – Poco mossa la seduta dei maggiori indici del continente

Seduta poco mossa per i principali listini asiatici dopo i forti acquisti scattati ieri sul Nasdaq in scia al calo dei rendimenti dei Treasury che ha incoraggiato un ritorno degli investitori sui titoli growth, recentemente penalizzati dai dubbi circa la loro troppo elevata valutazione.

Nel frattempo resta alta l’attenzione sul tema inflazione, anche in Cina dove un rapporto ha sottolineato come l’aumento dei prezzi alla produzione potrebbe comportare il rischio che la nazione esporti inflazione nel resto del mondo, con le fabbriche che potrebbero far pagare di più per i beni venduti all’estero.

A febbraio i prezzi alla produzione (PPI) sono aumentati su base tendenziale dell’1,7%, oltre la stima di 1,5% degli analisti, dopo il +0,3% di gennaio. L’Istituto nazionale di statistica della Cina ha riportato anche che nello stesso mese i prezzi al consumo (CPI) hanno segnato un calo dello 0,2% su base annua, leggermente inferiore alle attese (-0,2%), dopo il -0,3% di gennaio.

Ulteriori indicazioni sulle dinamiche inflazionistiche nel mondo arriveranno poi nel pomeriggio con i prezzi al consumo degli Stati Uniti che dovrebbero mostrare un aumento annuale leggermente più rapido.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta a 1,1880 e il dollaro/yen si fissa a 108,81. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent a 66,94 dollari al barile (-0,9%) e il Wti a 63,56 dollari al barile (-0,7%). Oro in calo a 1.711,35 dollari l’oncia (-0,3%).

Tornando ai listini asiatici, in frazionale rialzo Shanghai a +0,4% e Shenzhen a +0,6%. ìHong Kong a +0,2%.

In Giappone, Nikkei resta fermo sulla parità. Topix a +0,1%.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di ieri a Wall Street: Dow Jones a +0,1%, S&P500 a +1,4%  e Nasdaq +3,7%.