Pubblicati i dati consolidati del 2020, che evidenziano ricavi in calo del 6,3% a 137,1 milioni. Le vendite del gruppo in Italia, che pesano il 40,8% dei ricavi, sono diminuite del 4,3%, quelle registrate in Europa (46,7% sui ricavi) si sono ridotte del 6,9%, mentre il fatturato registrato in paesi extraeuropei (circa il 12,5% dei ricavi) è sceso del 10,2 per cento.
L’Ebitda si è attestato a 36,3 milioni, diminuito del 2,2%, con la relativa marginalità al 26,5% (+110 bp), grazie alla minore incidenza del costo del venduto dal 32,4 al 30,3%, così come il peso dei costi per servizi è sceso dal 13,9 al 12,4 per cento.
L’Ebit è risultato pari a 25,2 milioni (-7,2% YoY), con una marginalità del 18,4% (-20 bp).
Il gruppo ha chiuso il 2020 con un utile pari a 19 milioni, in calo del 12,5% rispetto al 2019.
L’indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2020 è pari a 8,4 milioni, in aumento rispetto ai 5,6 milioni a fine anno 2019.
Nei primi due mesi del 2021 i ricavi hanno riportato una diminuzione del 5,6%, tuttavia il management prevede un recupero da aprile in poi, stimando un risultato economico 2021 positivo.
Infine, il Cda propone agli azionisti un dividendo di 0,90 euro per azione, invariato rispetto al dividendo sull’utile 2019.