Falck Renewables – Utile netto -5,8% a 45,6 milioni nel 2020, nuova guidance 2021

Nel 2020, il Gruppo Falck Renewables ha registrato ricavi consolidati in crescita su base annua del 2,6% a 384,4 milioni.

L’incremento della produzione nel Regno Unito, unitamente alla crescita del numero di impianti in esercizio, ha più che compensato la minor produzione in Italia, Francia e Spagna nonché la contrazione dei prezzi di cessione dell’energia elettrica eolica, comprensiva della componente incentivante, registrata in Italia (-3%), Regno Unito (-7%) e Spagna (-18%).

Globalmente tutte le tecnologie del Gruppo hanno prodotto 2.712 GWh, in crescita del 13% rispetto a 2.391 GWh del 2019.

L’Ebitda è diminuito del 3,3% a 197,2 milioni, per effetto di maggiori costi legati principalmente all’incremento della capacità operativa, alla fermata biennale dell’impianto a biomasse e al rafforzamento della struttura, per far fronte allo sviluppo del Piano industriale.

L’Ebit si attesta a 111,3 milioni, in calo del 2,7% rispetto a 114,4 milioni nel
2019, a valle dei maggiori ammortamenti legati all’incremento della capacità installata.

Il conto economico chiude con un risultato netto di competenza del Gruppo di 45,6 milioni, sceso del 5,8% rispetto a 48,4 milioni dell’esercizio precedente.

L’Indebitamento finanziario netto al 31 dicembre 2020, comprensivo del fair value dei derivati e dei debiti per leasing (operativi e finanziari), cifra in 705,5 milioni, in calo di circa 15 milioni rispetto a 720,8 milioni di fine 2019.

I capex, comprensivi delle acquisizioni di impianti, sono scesi a 188,0 milioni (197,2 milioni nel 2019).

Guidance 2021:

  • Ebitda nell’intervallo di 192-202 milioni;
  • Risultato Netto di competenza del Gruppo nell’intervallo 16%-17% dell’EBITDA;
  • Posizione Finanziaria Netta pari a circa 800 milioni con tolleranza +/- 5%;
  • Capacità installata o in costruzione prevista a fine anno nell’intervallo tra 1400 MW e 1450 MW.

Infine, per il 2025 il management prevede di raggiungere almeno 15 GW di pipeline grazie alla crescita nei mercati e nelle tecnologie attuali e all’espansione in nuove aree geografiche e nuove tecnologie (iniziative in corso sull’idrogeno verde e offshore flottante).