Saes Getters – Effetto cambi e crisi Covid pesano sui risultati 2020

Saes Getters ha chiuso il 2020 con ricavi in calo del 7,5% a 168,7 milioni (-6,2% a parità di cambi), complice soprattutto l’effetto della crisi Covid-19 sulla Divisione Medical, a causa del posticipo degli interventi chirurgici programmabili (elective surgeries), principalmente negli USA.

Alla pandemia si sono sommati l’effetto delle tensioni internazionali tra Stati Uniti e Cina sulle vendite SMA Industrial per applicazioni consumer electronics, nonché l’effetto negativo dei cambi, concentrato nella seconda parte dell’anno e correlato alla svalutazione del dollaro rispetto all’euro.

Relativamente all’andamento trimestrale dei ricavi consolidati, dopo un primo trimestre con ricavi in crescita, in parte favorita da movimenti di scorte conseguenti anche alla fase emergenziale, il secondo e il terzo quarter hanno maggiormente subito gli effetti negativi del Covid-19 e delle tensioni internazionali, con un iniziale recupero del segmento medicale del Nitinol solo a partire dal quarto trimestre dell’anno.

In particolare, nel quarto trimestre tutte le Divisioni hanno manifestato ricavi in crescita, ad eccezione del comparto del packaging avanzato, penalizzato sia dal calo fisiologico degli ordinativi nell’ultima parte dell’anno, sia dal rallentamento di alcuni progetti di innovazione, causa Covid-19.

Nel 2020, l’Ebitda è diminuito del 25,4% a 27,2 milioni, con una marginalità al 16,1% (-390 punti base). Al netto dell’effetto negativo dei cambi (-0,9 milioni) ed escludendo tutti i ricavi e i costi non ricorrenti (costi per donazioni Covid-19 pari a -0,7 milioni nel 2020 e ricavi netti pari a +0,7 milioni nell’esercizio precedente), l’Ebitda sarebbe stato pari a 28,8 milioni (17,1% dei ricavi), rispetto a 35,8 milioni (19,6% dei ricavi) nel 2019: la riduzione è principalmente concentrata nella Divisione medicale del Nitinol e nel business delle leghe a memoria di forma per applicazioni industriali, che hanno maggiormente sofferto il calo dei ricavi, causa pandemia Covid-19 e tensioni internazionali USA-Cina.

L’Ebit ha segnato un -39,2% a 16,3 milioni, con un’incidenza sui ricavi al 9,6% (-500 punti base). Escludendo l’effetto penalizzante dei cambi (-0,8 milioni) e le poste non ricorrenti di entrambi gli esercizi, il decremento è stato pari al 27,7%.

L’esercizio si è chiuso con un utile netto in calo del 75,9% a 4,8 milioni, penalizzato da un aumento del tax rate e da svalutazioni per 3,6 milioni e dai costi per donazioni contro il Covid per 0,7 milioni. Si segnala, infine, che la diminuzione del fair value dei titoli in portafoglio, registrata nella prima parte dell’anno come conseguenza della crisi Covid-19 sui mercati finanziari, si è progressivamente riassorbita nei mesi successivi, consentendo di chiudere l’esercizio con una valutazione dei titoli in linea con il valore al 31 dicembre 2019.

Dal lato patrimoniale, la liquidità netta risulta pari a 95,7 milioni, in diminuzione rispetto ai 115 milioni al 31 dicembre 2019 dopo investimenti per 13,2 milioni e il pagamento di dividendi per 9,2 milioni, in parte compensati da flussi di cassa operativi per 12,8 milioni.

Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, nel primo bimestre 2021 i ricavi netti consolidati sono stati pari a 26,5 milioni, rispetto a 32,4 milioni nel corrispondente periodo del 2020. Le vendite del bimestre sono state fortemente penalizzate dall’effetto negativo dei cambi (-5,6%), mentre la diminuzione organica è stata pari a -12,6%.

Nonostante il marcato incremento della Divisione Vacuum Technology (crescita organica pari a +48,9%), il protrarsi degli effetti negativi della pandemia Covid-19, soprattutto nel settore delle leghe a memoria di forma in Nitinol (Divisione Medical), e il perdurare delle tensioni internazionali tra Stati Uniti e Cina, con impatto sul comparto delle SMA industriali per elettronica di consumo (Divisione Metallurgy), hanno causato la riduzione dei ricavi del primo bimestre 2021, rispetto al 2020. Nella Divisione Advanced Packaging il calo è dovuto esclusivamente al phase-out dei prodotti metallizzati, usciti dal catalogo dalla seconda metà dell’esercizio 2020.

Per l’esercizio 2021, si legge nel comunicato, è necessario mantenere cautela, essendo un anno ancora influenzato dall’andamento valutario e dalla pandemia, anche se si stanno consolidando segnali di normalizzazione nel segmento dei dispositivi medicali. A supportare la crescita contribuiranno CINEL (assumendo il perfezionamento dell’acquisizione) e l’ulteriore rafforzamento dell’offerta nel settore dei sistemi per ultra-alto vuoto.

Infine, il Cda ha proposto all’Assemblea un dividendo complessivo di 0,4 euro per azione ordinaria (rispetto a 0,5 euro nel precedente esercizio) e di 0,424378 euro per azione di risparmio (rispetto a 0,516626 euro del precedente esercizio), a mezzo distribuzione sia dell’utile netto di esercizio, sia di utili portati a nuovo.

Il dividendo sarà posto in pagamento il prossimo 28 aprile 2021; il titolo negozierà ex-dividendo a decorrere dal 26 aprile 2021, mentre la record date con riferimento al pagamento del dividendo sarà il 27 aprile 2021.