I risultati consolidati dell’esercizio 2020 di Atlantia scontano l’impatto del Covid-19 sui volumi di traffico delle concessionarie del Gruppo e recepiscono la proposta di accordo di Autostrade per l’Italia, in attesa di formale approvazione, per 3,4 miliardi, di cui 700 milioni aggiuntivi rispetto al 2019.
Nel dettaglio, i ricavi operativi sono diminuiti del 28,8% a 8,28 miliardi, con un calo del 26% per i ricavi da pedaggio (6,87 miliardi) e una contrazione del 70% per i ricavi da servizi aeronautici (244 milioni). Gli altri ricavi operativi si attestano a 1,17 miliardi, in diminuzione del 24%.
L’Ebitda è pari a 3,7 miliardi, in calo del 35,4%, dopo costi operativi per 4,58 miliardi (-22%).
Gli ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti si attestano complessivamente a 4,2 miliardi, in aumento del 3,1%, principalmente in relazione alle svalutazioni di attività immateriali (520 milioni) parzialmente compensate dai minori ammortamenti (412 milioni), per le variazioni del perimetro di consolidamento e il termine di alcune concessioni (222 milioni) nonché per il deprezzamento del real brasiliano e del peso cileno rispetto all’euro (190 milioni).
L’Ebit è negativo per 485 milioni, rispetto ad un utile operativo di 1,67 miliardi nel 2019.
Il saldo della gestione finanziaria è negativo per 1,68 miliardi (+40,7%), essenzialmente per i maggiori oneri finanziari di Atlantia (261 milioni) connessi prevalentemente alla variazione negativa del fair value e connessi all’impatto dei derivati Interest Rate Swap Forward Starting (188 milioni), nonché ai maggiori interessi passivi; e le maggiori svalutazioni effettuate nel 2020 (145 milioni) sui crediti finanziari della holding brasiliana AB Concessoes e delle concessionarie argentine (per 102 milioni) e della partecipazione in Aeroporto di Bologna (per 43 milioni).
L’andamento negativo dei risultati dell’esercizio 2020 ha generato proventi fiscali per 524 milioni (oneri fiscali per 107 milioni nel 2019).
Nel 2020 si registra una perdita netta di 1,64 miliardi, rispetto all’utile del 2019 pari a 357 milioni. Il risultato netto di pertinenza del Gruppo è negativo per 1,18 miliardi e include 282 milioni di svalutazioni di attività connesse agli impatti della pandemia sui volumi di traffico (nel 2019 utile pari a 136 milioni).
Al 31 dicembre 2020 il Gruppo Atlantia presenta un indebitamento finanziario netto pari a 39,24 miliardi, in aumento di 2,52 miliardi rispetto al 31 dicembre 2019, essenzialmente per le acquisizioni del gruppo RCO e dal gruppo ERC per 4,68 miliardi, parzialmente compensato dall’FFO al netto dagli investimenti (734 milioni), nonché dall’emissione di un prestito obbligazionario ibrido da parte di Abertis Infraestructuras Finance (per 1,250 miliardi).
Il management stima per l’esercizio 2021 ricavi nell’ordine di 9,4 miliardi ed un valore dei flussi operativi (FFO) di circa 3 miliardi. Si prevede in ogni caso che i flussi operativi attesi siano superiori agli investimenti programmati nell’esercizio 2021. Per quanto riguarda i volumi di traffico autostradale e aeroportuale, sono previsti rispettivamente del 10% e del 70% inferiori rispetto al 2019.
L’Assemblea dei Soci per l’approvazione del progetto di bilancio d’esercizio sarà convocata per il 28 aprile 2021 con la proposta di non distribuire alcun dividendo.