Mercati – Seduta incerta per il Vecchio Continente, Ftse Mib invariato

Chiusura poco distante dalla parità per le borse europee mentre gli indici americani proseguono contrastati, in un clima nuovamente appesantito dalla risalita dei rendimenti obbligazionari.

A Piazza Affari il Ftse Mib termina in linea con la seduta precedente a 24.113 punti. In ordine sparso il Dax di Francoforte (-0,5%), il Cac 40 di Parigi (+0,2%), il Ftse 100 di Londra (+0,4%) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,5%).

Oltreoceano il Dow Jones avanza dello 0,4%, lo S&P500 cede lo 0,3% mentre il Nasdaq arretra dell’1,2%. Sul comparto tecnologico pesano le rinnovate tensioni tra Washington e Pechino, oltre alla stretta del governo cinese su Tencent.

L’arrivo di nuovi stimoli fiscali, dopo la firma del piano da 1.900 miliardi di dollari di Biden, e l’accelerazione delle campagne di vaccinazione hanno riportato in primo piano la prospettiva di una risalita fuori controllo dell’inflazione, in attesa delle decisioni della Federal Reserve la prossima settimana.

Negli Usa il tasso sul T-Bond è tornato sopra l’1,6%, mentre in Europa si assiste dunque ad una parziale risalita dei rendimenti, con il Btp decennale allo 0,63%, mentre lo spread con il Bund resta poco mosso in area 93 punti base, dopo i cali di ieri innescati dalle delibere della Bce.

L’Eurotower è pronta ad accelerare gli acquisti di bond nel secondo trimestre dell’anno, utilizzando i mille miliardi ancora a disposizione nell’ambito del Pepp per evitare che un rialzo eccessivo dei rendimenti comprometta la ripresa dell’economia.

Tuttavia, i messaggi parzialmente ambigui di Christine Lagarde non hanno pienamente convinto gli operatori, che avrebbero probabilmente gradito una maggior fermezza da parte del presidente della Bce.

Dall’agenda macro sono giunti i dati sopra le attese sulla produzione industriale di gennaio dell’eurozona (+0,8% m/m contro il +0,5% previsto) e quelli sui prezzi alla produzione statunitensi di febbraio (+0,5% m/m e +2,8% a/a).

Sul Forex il dollaro si rafforza nei confronti delle altre valute, con l’EUR/USD in calo a 1,1945 e il cambio tra biglietto verde e yen in risalita in area 109,0.

Poco mosse le quotazioni del greggio, con il Brent (-0,1%) a 69,6 dollari e il Wti (flat) a 66,1 dollari al barile.

Tornando a Piazza Affari, proseguono gli acquisti su Telecom Italia (+3,3%) seguita da Stellantis (+1,4%) e Unicredit (+1,3%). In calo invece Diasorin (-3,3%), Amplifon (-3%), Inwit (-3%) e Stm (-2%).