SICIT Group – Conti in crescita a doppia cifra nel 2020, cedola di 0,55 euro

Nel 2020 SICIT Group ha realizzato ricavi pari a 63,2 milioni, in crescita dell’11,5% su base annua.

Una dinamica riconducibile principalmente al progresso dei prodotti per l’agricoltura (+23,6%) che continua a registrare una domanda sostenuta e dal grasso animale per la produzione di biocombustibili (+8,8%).

I ritardanti per gessi si confermano in rallentamento (-8,3%) a causa essenzialmente degli effetti dell’emergenza Covid sul mercato mondiale dell’edilizia e della temporanea chiusura di alcuni clienti (fabbriche di gesso) soprattutto in APAC.

Infine, i ricavi da ritiri di sottoprodotti di origine animale e di rifiuti conciari incrementano rispetto al 2019 (+3,6%) grazie al diverso mix di prodotti trattati (nel 2019 il pelo animale non era sostanzialmente trattato), parzialmente compensati dalla diminuzione dei prezzi
medi applicati per il trattamento di altri rifiuti.

Dal lato geografico la crescita ha riguardato pressoché tutte le aree: dall’Europa (incluso Italia, +7,6%; di cui Italia +14,4% e altri Paesi in Europa +3,0%), all’APAC (+19,4%) e LATAM (+39,9%).

In leggera controtendenza il Nord America (principalmente rappresentato da ritardanti, -1,6%) e il Resto del Mondo (Middle East e Africa, -1,9%).

La crescita di Europa, APAC è stata principalmente guidata dai prodotti per l’agricoltura, parzialmente compensata dalla flessione dei ritardanti per i gessi. In area LATAM i risultati sono stati positivi sia per i prodotti biostimolanti che, in controtendenza rispetto alle altre aree geografiche, anche per i prodotti ritardanti.

L’Ebitda adjusted si è attestato a 24,1 milioni (38,1% dei ricavi), in crescita del 14% rispetto all’esercizio 2019 (21,1 milioni, 37,3% dei ricavi).

L’Ebitda adjusted non include costi non ricorrenti per 2,1 milioni al 31 dicembre 2020 principalmente per oneri non ricorrenti per l’operazione di passaggio dall’AIM Italia allo Star (1,2 milioni, di cui 1 milione per consulenze e 0,2 milioni per premi non ricorrenti al personale e agli amministratori), costi di sanificazione e sicurezza in seguito alla crisi sanitaria legata al Covid-19 (0,1 milioni) e donazioni non ricorrenti a strutture sanitarie nuovamente legate al Covid-19 (0,6 milioni).

Nel 2019 i costi non ricorrenti sono stati pari a 11 milioni, di cui 0,8 milioni per consulenze non ricorrenti per l’operazione di fusione di SICIT 2000 in SprintItaly e di quotazione all’AIM Italia e 10,2 milioni come costo di quotazione derivante dalla contabilizzazione della fusione di SICIT 2000 in SprintItaly come una operazione di “reverse acquisition”, in ottemperanza all’IFRS 2 (costi di natura non monetaria e non rilevanti fiscalmente)

L’utile netto adjusted è cresciuto del 16% a 14,6 milioni e non include, oltre agli effetti fiscali relativi ai costi non ricorrenti di 2,1 milioni, alcuni benefici fiscali contabilizzati nell’esercizio 2020 e relativi a proventi netti per 2,8 milioni derivanti dall’affrancamento del disavanzo da fusione emerso in sede di fusione con SprintItaly e proventi per 3,8 milioni per l’agevolazione fiscale “Patent Box” con riferimento agli anni fiscali 2015-2019.

Sul fronte patrimoniale la disponibilità di cassa netta ammonta a 20,5 milioni (29,3 milioni al 31 dicembre 2019).

Il CdA proporrà all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,55 euro per azione, con stacco il 10 maggio 2021 e pagamento il 12 maggio 2021.

Pur in un contesto complesso legato agli impatti della pandemia, il gruppo manterrà un forte focus verso la crescita organica, basata su una costante attenzione verso i clienti attuali, l’ampliamento dei mercati serviti e l’introduzione di prodotti innovativi e a più alto valore aggiunto.

Il gruppo conferma l’intenzione di accelerare il processo di crescita investendo anche nell’apertura di uno stabilimento produttivo in Cina, per essere ancora più vicino ai propri clienti internazionali.

Tuttavia, a causa dei rallentamenti verificatesi nell’attività di pianificazione di tale nuovo impianto produttivo a causa della crisi sanitaria, l’implementazione di tale progetto potrebbe subire ulteriori ritardi qualora dovessero essere adottate in futuro ulteriori misure restrittive e/o vi fosse un ulteriore aggravamento della situazione di emergenza sanitaria.

Il gruppo non esclude di poter fare ricorso anche a potenziali acquisizioni esterne o partnership con altri gruppi industriali aventi una significativa affinità strategica e
industriale nell’ambito dell’economia green e della circular economy.

SICIT proseguirà inoltre la propria strategia di sviluppo di nuovi prodotti in stretta collaborazione con i propri clienti, per poter rispondere adeguatamente alle diverse esigenze delle realtà agricole e industriali a cui sono dedicati.

Massimo Neresini, CEO di SICIT Group, ha dichiarato: “La crescita a doppia cifra di ricavi, EBITDA e utile netto, in un anno caratterizzato dalla pandemia mondiale, ci rende estremamente orgogliosi. Da una parte conferma la resilienza della Società e, dall’altra, la solidità del percorso che abbiamo intrapreso per accelerare sviluppo ed espansione internazionale”.

“Questi risultati eccezionali sono frutto del lavoro di tutte le persone parte del Gruppo che hanno reagito prontamente alle molte sfide che hanno caratterizzato dodici mesi unici, superando egregiamente il sessantesimo anno di storia della Società.

“SICIT”, conclude Neresini, “è un’azienda sana, profittevole e dall’eccellente marginalità che pone sempre maggiore attenzione alla creazione di valore nel suo complesso: azionisti, stakeholder, ma anche e soprattutto il territorio e la comunità di cui è parte. Nel 2020 siamo riusciti a registrare risultati straordinari e passare sul MTA (segmento STAR), proseguendo l’importante piano d’investimenti, facendo passi avanti verso la costruzione del primo impianto produttivo in Cina e rafforzando l’impegno a favore della sostenibilità. Nonostante le molte incognite, le scelte di lungo-termine compiute ci consentono di guardare con grande fiducia al 2021”.