Analisi tecnica (Ftse Mib) – Campari: primi segnali stanchezza sotto 10 euro

Dopo aver raggiunto mercoledì scorso il nuovo record storico a 10,135 euro, le quotazioni dei titoli del gruppo attivo nel settore del beverage di marca hanno concluso le tre sedute successive (compresa quella odierna) con il segno meno davanti, scivolando nel pomeriggio di oggi a ridosso di 9,70 euro. Questo movimento segue il rally avviato a inizio gennaio dai corsi delle azioni Campari e potrebbe essere interpretato come un primo sintomo di affaticamento, seppur all’interno di un quadro grafico che rimane positivo sia nel medio sia nel lungo termine.

L’attuale storno delle quotazioni dei titoli del gruppo guidato da Robert Kunze-Concewitz potrebbe trasformarsi in un vero e proprio trend ribassista di breve periodo con il cedimento di un primo supporto statico posizionato a 9,586 euro, al di sotto del quale il successivo livello da monitorare è individuabile a 9,284 euro. L’eventuale rottura al ribasso di questo livello, deteriorando anche il quadro grafico di lungo periodo (a neutrale dal precedente positivo), potrebbe poi far scivolare rapidamente i corsi delle azioni Campari verso i primi due obiettivi ribassisti posizionabili rispettivamente a 8,908 euro, il primo, e a 8,437 euro, il secondo.

Un importante segnale di forza per le quotazioni dei titoli del gruppo milanese, al contrario, potrebbe arrivare dal superamento di una prima resistenza statica posizionata a 9,586 euro in quanto, in questo scenario positivo, si potrebbero ipotizzare margini di apprezzamento fino alla successiva barriera individuabile suo sopracitato top a 10,135 euro. Nel caso poi di rottura al rialzo di questo livello, i corsi delle azioni Campari potrebbero riprendere l’uptrend di lungo periodo ed entrando in territori inesplorati potrebbero raggiungere un primo obiettivo posizionabile a 10,50 euro, con successivo target in corrispondenza della prima cifra tondo significativo pari a 11 euro.

La performance da inizio anno dei titoli Campari è +4,1% (+14,7% nell’intero 2020) e il target price medio sulla base dei contributi dei 22 analisti rilevati da Bloomberg è 9,32 euro, con un potenziale ribassista del 4,1 per cento.

Prezzo di chiusura: 9,72 euro 

+13,1% è il potenziale rialzista rispetto alla quarta resistenza a 11,00 euro;

+8,0% è il potenziale rialzista rispetto alla terza resistenza a 10,50 euro;

+4,3% è il potenziale rialzista rispetto alla seconda resistenza a 10,135 euro;

+2,0% è il potenziale rialzista rispetto alla prima resistenza a 9,918 euro;

 

-1,4% è la potenziale flessione rispetto al primo supporto a 9,586 euro;

-4,5% è la potenziale flessione rispetto al secondo supporto a 9,284 euro;

-8,4% è la potenziale flessione rispetto al terzo supporto a 8,908 euro;

-13,2% è la potenziale flessione rispetto al quarto supporto a 8,437 euro.