Biesse ha chiuso il quarto trimestre 2020 con ricavi in calo del 6,4% a 182,4 milioni, mentre l’Ebitda è diminuito del 5,7% a 18,5 milioni con una marginalità al 10,1%, sostanzialmente in linea al pari periodo dell’esercizio precedente.
L’Ebit è sceso del 60,2% a 4 milioni. Il trimestre si è chiuso con una perdita netta di 1,3 milioni, in miglioramento rispetto a quella di 1,8 milioni degli ultimi tre mesi 2019.
Benché l’ultima parte del 2020 sia stata caratterizzata da confortanti segnali positivi, si legge nel comunicato, permangono ancora altrettanto evidenti elementi di incertezza ed aleatorietà che rendono di non facile interpretazione l’immediato futuro.
Gli sviluppi in corso non possono non avere dirette ripercussioni su una ripresa economica mondiale che appare ancora fragile e con molte incognite da risolvere. La forte propensione all’export del Gruppo Biesse (oltre l’84% dei ricavi) ci porta a valutare con attenzione i diversi scenari internazionali ed i loro sviluppi.
Le associazioni di categoria a cui facciamo riferimento, prosegue la nota, parlano di un 2020 che è stato segnato da una contrazione del business molto accentuata, sia nel comparto italiano che in quello estero, lasciando però intravvedere scenari di miglioramento già a partire da quest’anno solo se trainate da un sostanziale miglioramento del clima di fiducia.
Sembra quindi che sia in particolare sul livello di fiducia che si giocherà il destino degli investimenti in beni durevoli e con esso quello dell’industria meccanica; con i tassi di interesse stabilmente neutri o negativi, gli stimoli necessari per sostenere la domanda in ambito internazionale potranno arrivare solamente da aggressive politiche fiscali oppure da sensibili miglioramenti appunto del clima di fiducia.