Fiera Milano – Il Covid-19 pesa sui risultati 2020, Ebitda resta positivo per 10,4 mln

Fiera Milano ha reso noti i risultati dell’esercizio 2020 (in linea con i preconsuntivi comunicati a febbraio), condizionati dalla prolungata sospensione delle attività fieristiche e congressuali a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19.

Nel periodo in esame i ricavi si sono attestati a 73,6 milioni (279,7 milioni 2019), scontando l’inevitabile effetto derivante dall’emergenza sanitaria e delle relative misure restrittive che hanno penalizzato l’andamento del settore fieristico.

A livello di gestione operativa, l’Ebitda ammonta a 10,4 milioni, a fronte di 106,1 milioni dell’esercizio precedente, coerentemente anche in questo caso con le indicazioni di range (8-12 milioni) offerte al mercato durante il mese di dicembre. La dinamica dei ricavi ha ovviamente influenzato la contrazione dell’Ebitda che tuttavia si è confermato positivo, beneficiando anche delle importanti azioni di riduzione dei costi implementate e della riduzione dei canoni di locazione concordati con Fondazione Fiera Milano.

L’Ebit è negativo per 34,3 milioni, rispetto al risultato positivo per 59,6 milioni del 2019.

L’esercizio si chiude con una perdita netta consolidata di 34,2 milioni, rispetto ad un utile netto di 34,3 milioni nel 2019.

Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre 2020 la Posizione finanziaria netta, ante effetti IFRS 16, evidenzia un indebitamento netto di 23,9 milioni rispetto ad una disponibilità netta di 68,3 milioni al 31 dicembre 2019.

Per quanto riguarda la prevedibile evoluzione della gestione, nel nuovo piano strategico sono indicati due possibili scenari per l’esercizio in corso. Nel caso di una ripartenza delle manifestazioni in presenza nel secondo trimestre 2021 si prevede un fatturato annuo nell’ordine di 180-200 milioni (stimando una capacità espositiva netta di circa 1 milione di metri quadrati), un EBITDA in un range di 40 e 50 milioni ed una posizione finanziaria netta ante effetti IFRS 16 compresa fra 5 e -5 milioni. Qualora, invece, l’emergenza sanitaria non dovesse terminare nel breve periodo, compromettendo quindi la possibilità di confermare gli eventi programmati nei mesi di maggio e giugno, la ripresa delle attività avverrebbe a partire dal mese di settembre. In tal caso il fatturato atteso sarebbe compreso fra 160 e 180 milioni, a causa della perdita di circa 100mila metri quadrati, l’EBITDA sarebbe compreso in un range di 35-45 milioni mentre la posizione finanziaria netta (indebitamento) ante effetti IFRS 16 sarebbe compresa fra 0 e 10 milioni.