Nel 2020 il gruppo Marr ha realizzato ricavi pari a 1.048,4 milioni rispetto ai 1.651,4 milioni del 2019.
Dalla ripartizione per segmento di attività emerge che le vendite verso i clienti della “Ristorazione commerciale e collettiva” si sono attestate a 850,4 milioni (1.424,2 milioni nel 2019), di cui 663,7 milioni nello Street Market (ristoranti e hotel non appartenenti a Gruppi o Catene) rispetto ai 1.128,2 milioni del 2019 e 186,7 milioni nel “National Account” (ristorazione commerciale strutturata e della ristorazione collettiva) dai precedenti 296 milioni.
Le vendite ai clienti “Wholesale” (grossisti) sono state pari a 208,3 milioni rispetto ai 242,4 milioni del 2019.
L’Ebitda si è attestato a 39,4 milioni rispetto ai 128,5 milioni del periodo di confronto, ed ha risentito della riduzione dei ricavi e della marginalità, influenzata anche dal diverso mix di vendita in termini di clientela.
La flessione di marginalità in parte è stata mitigata dagli interventi sui costi fissi operativi
attuati senza far venire meno la vicinanza al cliente.
Tra le misure implementate, quelle che hanno interessato parte del personale hanno riguardato l’attento impiego dei vari strumenti giuslavoristici disponibili con conseguente contenimento del costo del lavoro.
L’Ebit, pari a 2,8 milioni (99,1 milioni nel 2019), ha risentito anche di una prudenziale politica di accantonamento al fondo svalutazione crediti che ha portato gli accantonamenti a 19,3 milioni con un incremento di 6 milioni rispetto ai 13,3 milioni del 2019.
L’esercizio in esame si è chiuso con una perdita netta di 2,4 milioni (utile di 66,6 milioni nel 2019).
Sul fronte patrimoniale l’indebitamento finanziario netto si è fissato a 192,3
milioni, in calo rispetto ai 196 milioni di fine 2019.
Marr evidenzia che l’andamento delle vendite nel primo bimestre del 2021 è stato in continuità con quello del quarto trimestre 2020, con il beneficio del momentaneo allentamento delle restrizioni nella prima parte del mese di febbraio che ha evidenziato, nel periodo, un significativo recupero delle attività verso i clienti della ristorazione.
Tuttavia il perdurare delle incertezze riguardo ai tempi di soluzione della situazione legata alla pandemia non permettono alla società, in questa fase, di esprimere ipotesi nel breve periodo sull’evolversi degli effetti sui consumi generali e, per quanto riguarda l’attività di Marr, sul mercato del foodservice nel nostro Paese.