Elica – Utile netto normalizzato di pertinenza del gruppo in calo del 48,5% nel 2020

Elica ha pubblicato i risultati consolidati dell’esercizio 2020, che evidenziano ricavi pari a 452,6 milioni, in calo del 5,7% rispetto al 2019 (-4,4% a cambi costanti), un andamento che sconta le restrizioni messe in atto dai governi per contrastare la pandemia da Covid-19.

Il segmento “Cooking”, che rappresenta il 55% dei ricavi, ha registrato una variazione negativa del 6,6% (-2,1% vendite a marchi propri e -11,4% OEM). Tuttavia, si segnala che nel 4Q20 le vendite a marchi propri sono aumentate del 18,6% e del 13,9% quelle del canale OEM.

Il segmento “Motori” (13,5% del fatturato) ha riportato un leggero aumento del fatturato (+0,3%), in presenza di una forte contrazione della domanda nel secondo trimestre totalmente compensata poi nel 4Q.

L’Ebitda normalizzato è pari a 42,2 milioni, in calo del 6,3%, con un’incidenza sui ricavi sostanzialmente stabile al 9,3%.

L’Ebit normalizzato si è attestato a 15,9 milioni (-18,8%), con una significativa ripresa nel quarto trimestre (+55,1%).

Il gruppo ha chiuso il 2020 con un utile netto normalizzato di pertinenza del gruppo diminuito del 48,5% a 2,6 milioni.

Il risultato netto di pertinenza del gruppo, invece, è negativo per 1,8milioni rispetto a un utile di 3,1milioni del 2019.
Al 31 dicembre 2020 l’indebitamento finanziario netto è pari a 51,4 milioni (al netto dell’effetto IFRS 16 per 9,7 milioni), aumentato rispetto ai 47,2 milioni a fine anno 2019. L’incremento, parzialmente contenuto da una riduzione dei Capex di circa il 37%, è principalmente attribuibile all’impatto negativo dell’Ebitda del secondo trimestre sulla generazione di cassa operativa e ad un cash-out one-off di 4,9 milioni riconducibile alla chiusura del contenzioso tra Elica ed Esperança Real S/A (Brasile) a luglio 2020, oltre a ulteriori 2,6 milioni di costi di ristrutturazione in Italia e Cina.
Per quanto riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione la società ha individuato quattro pillars per il 2021:
  • Focus sull’aumento dell’Ebitda margin e sulla generazione di cassa futura;
  • Aumento del portafoglio e della quota di mercato delle vendite a marchi propri;
  • Investimenti sostenibili in ricerca e sviluppo;
  • Espansione della presenza geografica.

Il Cda non proporrà alcun dividendo all’assemblea dei soci.