Ieri a mercati chiusi Retelit, leader italiano nell’infrastruttura in fibra ottica e nei progetti per la trasformazione digitale, ha diffuso i risultati del 2020.
I dodici mesi del 2020 consolidano i risultati di Gruppo PA, entrata nel perimetro dal primo gennaio 2020, e quelli del secondo semestre di Brennercom. Pertanto, le risultanze al 31 dicembre 2020 del Gruppo Retelit sono limitatamente comparabili con quelle al 31 dicembre 2019 per la sopravvenuta variazione dell’area di consolidamento.
Nel 2020 ricavi e proventi operativi si attestano a 165,2 milioni, rispetto a 83,0 milioni del 2019, grazie al contributo di Gruppo PA (62,7 milioni) e di Brennercom (14,7 milioni). A parità di perimetro di consolidamento con l’anno precedente, i ricavi e altri proventi sarebbero stati pari a 83,5 milioni.
I ricavi dell’attività caratteristica sono pari a 155,1 milioni rispetto a 81,1 milioni dello stesso periodo del 2019 e sono così ripartiti: ricavi Enterprise & Government per 90,1 milioni (58%) e ricavi Wholesale per 65,0 milioni (42%).
Nel 2020 l’attività commerciale ha generato nuovi ordini (Total Contract Value) pari a 116,3 milioni rispetto 118,0 milioni (entrambi i dati sono inclusivi solo di Retelit e Gruppo PA). I nuovi ordini sono per 59,0 milioni (51%) relativi al segmento Enterprise & Government e per 57,3 milioni relativi al segmento Wholesale (49%).
L’Ebitda si attesta a 54,2 milioni (34,9 milioni a parità di perimetro di consolidamento), rispetto a 34,8 milioni del 2019. L’Ebitda margin si fissa al 33% rispetto al 42% registrato nel 2019, a seguito di un differente Revenues Mix con marginalità differenti derivanti dall’integrazione fra Gruppo Retelit e Gruppo PA. A parità di perimetro di consolidamento, l’Ebitda Margin sarebbe stato superiore al 40%. Il margine operativo lordo risente di maggiori costi per consulenze esterne per attività di M&A e costi di integrazione relativi all’operazione Brennercom e di Gruppo PA pari a circa 2,7 milioni.
L’Ebit è pari a 18,7 milioni, rispetto a 12,4 milioni dell’analogo periodo dell’esercizio precedente, dopo ammortamenti per 34,3 milioni (+61%) e accantonamenti per 1,2 milioni (+8%).
Gli oneri finanziari netti sono pari a 6 milioni (rispetto a 1 milione del 2019), includendo oneri per 4,8 milioni sul contratto di finanziamento a medio-lungo termine stipulato da Retelit Digital Services con un Pool di Banche per complessivi 156,2 milioni, oltreché gli oneri finanziari per l’accounting dell’IFRS 16 ed altri effetti minori per 0,6 milioni.
Le imposte sul reddito al lordo dell’effetto di componente differita presentano un valore pari a circa 3,4 milioni, in crescita rispetto a 0,5 milioni dell’esercizio precedente, mentre la componente di imposte differite ammonta al 31 dicembre 2020 a 5,8 milioni e si riferisce per 1,4 milioni agli ammortamenti della PPA.
L’utile netto è pari a 15,0 milioni rispetto a 10,9 milioni conseguiti nel 2019.
La posizione finanziaria netta risulta negativa (indebitamento) per 126,9 milioni rispetto alla liquidità netta di 3,3 milioni del 31 dicembre 2019. La variazione è principalmente ascrivibile al contratto di finanziamento tra RDS e un Pool di banche, volto a sostenere l’acquisizione di Gruppo PA e di Brennercom oltreché al rifinanziamento dell’indebitamento esistente delle stesse.
Nel 2020 gli investimenti complessivi ammontano a 24,5 milioni di cui 19,6 milioni in infrastruttura, 2,5 milioni in relazione all’Area Strategica AAE-1 e 2,3 milioni per PA Group e Brennercom.
Il Cda proporrà all’Assemblea degli Azionisti, prevista per il prossimo 20 maggio 2021, la distribuzione di un dividendo ordinario da utili dell’esercizio 2020, al lordo delle ritenute di legge, pari a 0,03 euro per azione, per un importo complessivo pari a 4,92 milioni, con stacco della cedola il 24 maggio 2021.