BMW ha pubblicato i dati d’esercizio 2020 con un calo degli utili del 26% a 5,22 miliardi di euro a fronte di una riduzione del 5% dei ricavi a 99 miliardi. Dividendo da 1,9 euro per azione con un payout ratio del 32,5%.
Nel corso dell’anno le vendite sono calate dell’8,4% a 2.325.179 unità con un aumento della vendita dei modelli elettrici del 43,1% (che rappresentano l’8,3% del totale).
Il marchio bavarese punta su una decisa ripresa nel 2021, stimando un incremento del margine Ebit al 6-8% dal 2,7% del 2020. Anche la divisione “Moto” dovrebbe registrare un miglioramento dell’Ebit margin compreso tra l’8% e il 10 per cento.
In ottica elettrico, il gruppo stima che entro il 2025 le consegne dei modelli interamente elettrici saranno oltre 10 volte i livelli 2020 (oltre 2 milioni), con una crescita annua del 50%.
Entro il 2030 circa la metà dei modelli BMW saranno completamente elettrici, un target più conservativo rispetto alla concorrenza (Volvo ha comunicato che la sua gamma sarà completamente elettrica entro il 2030), anche se entro il 2023 la casa tedesca dovrebbe poter offrire nella sua gamma 13 modelli a batteria.
Dal 2025 lo sviluppo dei prodotti avverrà seguendo un piano battezzato “Neue Klasse” e fondato su tre pilastri: nuova architettura informatica, nuovissime batterie ad alte prestazioni e meno inquinanti. “Il nostro intento è di assicurare che le macchine più verdi presenti sul mercato siano prodotte dalla BMW” ha commentato il Ceo Zipse.
Il marchio Mini sarà completamente elettrico entro i primi anni del 2030, mentre per la prima Rolls-Royce a batteria bisognerà aspettare il prossimo decennio.