Equita – Utile netto per 12,3 mln nel 2020

Equita Group ha chiuso il 2020 con ricavi netti consolidati pari a 68,2 milioni (+17% a/a; +9% a perimetro costante), grazie alla crescita dell’Investment Banking e del Global Markets (e nonostante il calo dell’Alternative Asset Management) e anche all’acquisizione di Equita K Finance (perfezionata a luglio 2020).

Il periodo si è chiuso con un utile netto di 12,3 milioni (+29%; +13% a perimetro costante).

Dal lato della solidità patrimoniale, al 31 dicembre 2020 il Total Capital ratio è pari al 20 per cento.

Il cda proporrà all’assemblea la distribuzione di un dividendo pari a 0,20 euro per azione (0,19 euro nel 2019), indicativo di un pay-out ratio del 75% e un dividend yield del 7% (rispetto al prezzo di chiusura di ieri).

Il dividendo verrà corrisposto con le seguenti modalità:

  • prima tranche pari a 0,10 euro per azione – data di pagamento 12 maggio 2021, con stacco cedola il 10 maggio 2021 e record date l’11 maggio 2021;
  • seconda tranche pari a 0,10 euro per azione – data di pagamento 10 novembre 2021, con stacco cedola l’8 novembre 2021 e record date il 9 novembre.

Nel corso del 2021 Equita continuerà a focalizzarsi sulla diversificazione dei prodotti e dei servizi e procederà con l’integrazione di Equita K Finance all’interno del modello di business del gruppo con il fine di generare ulteriori sinergie a livello di competenze e deal generation.

Continuerà inoltre il lancio di nuovi prodotti di alternative asset management e
l’integrazione della sostenibilità all’interno del modello di business, così come previsto dal piano strategico del gruppo.

L’evoluzione del risultato economico, finanziario ed operativo del gruppo nel 2021 sarà influenzata dall’andamento dei mercati finanziari e dall’evolversi della situazione nel contesto italiano.

La società intende continuare la strategia di crescita per linee esterne adottata in questi anni. Le decisioni sui dividendi futuri si baseranno dunque su un pay-out indicativamente superiore al 50%, salvo che opportunità specifiche di crescita non giustifichino l’ulteriore revisione di tale indicazione, con l’obiettivo di mantenere la giusta flessibilità finanziaria necessaria a supportate eventuali operazioni di finanza straordinaria.