Nel 2020 i ricavi netti del gruppo RCS si sono fissati a 749,5 milioni (-18,9% a/a).
Una dinamica che ha scontato principalmente (in particolare nel primo semestre) gli effetti dell’emergenza sanitaria, in particolare per il calo della raccolta pubblicitaria e delle diffusioni dei quotidiani sportivi, oltre che per il differimento di alcuni eventi sportivi e non, tra i quali il Giro d’Italia (realizzato in ottobre), la Milano Marathon e alcuni mass events differiti all’esercizio 2021.
I ricavi pubblicitari sono scesi a 312,8 milioni (-18,6%), con una flessione originata essenzialmente dagli effetti sul mercato pubblicitario determinati dall’emergenza sanitaria e dal differimento di alcuni eventi, sportivi e non.
I ricavi editoriali si sono fissati a 343,6 milioni (-15,9%). La flessione è dovuta essenzialmente al calo dei ricavi editoriali de La Gazzetta dello Sport e di Marca seguito alla sospensione degli eventi sportivi nel periodo di lockdown e al decremento dei ricavi editoriali di Unidad Editorial per l’andamento delle diffusioni, solo in parte compensato
dal buon andamento dei ricavi digitali.
I ricavi diversi sono risultati pari a 93,1 milioni (-28,8%), principalmente per effetto del differimento temporale di alcuni eventi sportivi, per i minori ricavi di Unidad Editorial a seguito del deconsolidamento di Last Lap e per la diminuzione dei ricavi delle scommesse sportive a seguito della significativa riduzione degli eventi sportivi.
L’Ebitda è sceso a 83,1 milioni (-45,8%), la voce comprende oneri non ricorrenti per 15 milioni (tra cui quelli riferiti allo stanziamento di fondi relativi ad interventi sul personale attraverso i prepensionamenti). Escludendo gli oneri e proventi non ricorrenti, il margine operativo lordo si attesterebbe a 98,1 milioni.
L’Ebit è ammontato a 32,5 milioni (-68,3%).
L’esercizio si è chiuso con una perdita netta di 31,7 milioni (-53,7%).
Dal lato patrimoniale, a fine dicembre 2020 l’indebitamento finanziario netto si attesta a 59,6 milioni (131,8 milioni al 31 dicembre 2019). Includendo anche gli effetti dell’IFRS 16, l’indebitamento finanziario netto ammonta a 214,5 milioni (307,1 milioni a fine anno 2019).
Il gruppo ritiene di disporre di leve gestionali adeguate per contrastare gli effetti dell’emergenza sanitaria anche nel 2021 e confermare quindi le proprie prospettive di medio-lungo periodo.
In considerazione delle azioni già messe in atto e di quelle previste, in assenza di un inasprimento delle misure per il contenimento del contagio, prolungamento della loro durata, il gruppo ritiene che sia possibile porsi l’obiettivo di conseguire nel 2021 margini (Ebitda) in crescita rispetto a quelli realizzati nel 2020 ed una conseguente ulteriore significativa riduzione dell’indebitamento finanziario.
L’evoluzione dell’emergenza sanitaria e della situazione generale dell’economia e dei settori di riferimento potrebbe tuttavia condizionare il pieno raggiungimento di questi obiettivi.