Analisi Tecnica (Ftse Mib) – Mediobanca: pericoloso gap down in area 9,65 euro

La pesante flessione della seduta odierna da parte delle quotazioni dei titoli dell’istituto guidato da Alberto Nagel ha messo a rischio il trend rialzista di medio/breve periodo avviato lo scorso 29 gennaio sul minimo relativo intraday a 7,18 euro, nonostante le precedenti 12 consecutive chiusure giornaliere positive. Nel dettaglio, l’apertura in gap down di oggi ha fatto scivolare i corsi delle azioni Mediobanca al di sotto della trendline ascendente di medio/breve periodo, deteriorando così il relativo quadro grafico a meno che, già a partire da lunedì, non si registri un rapido ritorno degli stessi corsi sopra 9,65 euro.

La pressione dei venditori sulle quotazioni dei titoli del gruppo bancario milanese potrebbe, invece, aumentare ulteriormente nel caso di cedimento di un primo supporto statico posizionato a 9,274 euro in quanto la conseguente formazione di una figura d’inversione ribassista potrebbe innescare una discesa fino al successivo supporto, sempre statico, individuabile a 8,91 euro. L’eventuale rottura al ribasso di questo livello potrebbe poi far scivolare i corsi delle azioni Mediobanca verso i due obiettivi di breve periodo posizionabili rispettivamente a 8,68 euro, il primo, e a 8,35 euro, il secondo.

Un segnale positivo importante per le quotazioni dei titoli della banca di piazza Cuccia, al contrario, potrebbe arrivare dal superamento della sopracitata resistenza statica e dinamica (trendline ascendente di medio/breve periodo) posizionata in area 9,65 euro, anche se la ripresa dell’uptrend di lungo/medio e breve termine è subordinata al breakout del massimo relativo intraday a 10,15 euro. In questo scenario bullish, i corsi delle azioni Mediobanca potrebbero spingersi fino a un primo obiettivo rialzista di breve periodo individuabile a 10,15 euro, con successivo target a 10,50 euro.

La performance da inizio anno dei titoli Mediobanca è +25,1% (-23,2% nell’intero 2020), leggermente migliore rispetto a quella del corrispondente indice settoriale italiano in rialzo di circa il 21,5%, con il target price medio sulla base dei contributi dei 15 analisti rilevati da Bloomberg pari a 9,90 euro, implicando un potenziale rialzista del 4,9 per cento.

Prezzo di chiusura: 9,436 euro

 

+11,3% è il potenziale rialzista rispetto alla quarta resistenza a 10,50 euro;

+7,6% è il potenziale rialzista rispetto alla terza resistenza a 10,15 euro;

+4,9% è il potenziale rialzista rispetto alla seconda resistenza a 9,90 euro;

+2,3% è il potenziale rialzista rispetto alla prima resistenza a 9,65 euro;

 

-1,7% è la potenziale flessione rispetto al primo supporto a 9,274 euro;

-5,6% è la potenziale flessione rispetto al secondo supporto a 8,91 euro;

-8,0% è la potenziale flessione rispetto al terzo supporto a 8,68 euro;

-11,5% è la potenziale flessione rispetto al quarto supporto a 8,35 euro.