Il Cda di ASTM ha approvato il bilancio consolidato 2020, chiuso con un volume d’affari pari a circa 2 miliardi (-3,4% a/a). Il breakdown evidenzia ricavi netti da pedaggio pari a 949 milioni (-15,5% a/a) e ricavi settore EPC pari a 951,5 milioni (+17% a/a). Minore anche il contributo derivante dai ricavi del settore tecnologico pari a 16,4 milioni.
A livello di gestione operativa, l’Ebitda si è attestato a 547,8 milioni (-30,9%) e il risultato operativo a 293,3 milioni (-24,5%).
Il conto economico si è chiuso quindi con un risultato di pertinenza del gruppo di 108,8 milioni (+42,7%). Il cash flow operativo pari a 370,9 milioni, ha subito una riduzione del 39,6% rispetto al precedente esercizio.
Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre 2020 l’indebitamento finanziario netto ammontava a 848,5 milioni (1.352,2 mln al 31 dicembre 2019) con un rapporto Debt/Ebitda all’1,6x (1,7x nel 2019).
Per quanto riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione, il perdurare dell’emergenza sanitaria anche nei primi mesi del 2021 rende ad oggi difficile fare previsioni per l’esercizio in corso di svolgimento, con particolare riferimento al settore autostradale. Il protrarsi delle restrizioni agli spostamenti dal 2020 ai primi mesi del corrente esercizio è destinato ad avere un impatto negativo sui volumi di traffico e conseguentemente sui ricavi da pedaggio. I dati di traffico consuntivi al 28 febbraio 2021 evidenziano un calo per i primi due mesi dell’esercizio pari al 31,7% rispetto al 202012 (-40,7% per i veicoli leggeri e -7,1% per i veicoli pesanti) ed al 29,5% rispetto al 2019.
Visto il perdurare della situazione di estrema incertezza per il 2021, il CdA proporrà all’Assemblea di non distribuire il dividendo.
In un’ottica di più ampio respiro, il manifestarsi della crisi epidemiologica non ha modificato la strategia di medio-lungo termine del Gruppo, improntata sulle linee guida contenute nel Piano Strategico 2017-2021. Tali obiettivi vedono, per quanto riguarda il settore delle concessioni autostradali, un rafforzamento della leadership sia sul mercato italiano, sia su quello internazionale, in un’ottica di crescita dimensionale “qualitativa” e di diversificazione geografica del rischio, e, con riferimento al settore EPC, un consolidamento del ruolo di player di primo piano nel mercato delle costruzioni ed il rafforzamento dell’attività di supporto al settore concessioni in ambito PPP, unitamente al mantenimento di una struttura finanziaria equilibrata.