Nel 2020 il Gruppo Enel ha consuntivato ricavi per 48.050 milioni, in calo del 19,0% rispetto al 2019.
Dinamica principalmente attribuibile ai Mercati Finali (-9,5% a 29.508 milioni) per effetto delle minori quantità di gas ed energia elettrica vendute in Italia e Spagna, sostanzialmente a causa dell’impatto della pandemia da COVID-19, alle attività di Generazione Termoelettrica e Trading (-35,0% a 20.804 milioni) specie in Italia per le minori attività di trading, nonché all’effetto cambi negativo in America Latina.
I ricavi del 2020 non includono partite straordinarie. I ricavi del 2019 includevano una plusvalenza da 108 milioni relativa alla cessione di Mercure e il corrispettivo di 50 milioni previsto dall’accordo che e-distribuzione ha raggiunto con F2i e 2i Rete Gas per la liquidazione del secondo indennizzo connesso alla vendita nel 2009 della partecipazione detenuta dalla stessa e-distribuzione in Enel Rete Gas.
L’EBITDA è sceso del 5% a 16.816 milioni. Andamento dovuto principalmente ai business Infrastrutture e Reti (-10,2% a 7.433 milioni) e Mercati finali (-6,4% a 3.121 milioni), solo in parte compensato da Enel Green Power (+1,3% a 4.647 milioni) e Generazione Termoelettrica e Trading (+24,6% a 1.700 milioni).
L’EBITDA Ordinario è cresciuto del 0,2% a 17.940 milioni, sostanzialmente in linea con il consensus (-0,2% vs 17.967 milioni). La voce è al netto delle partite straordinarie dei periodi a confronto (2020: costi legati all’emergenza Covid-19 per 133 milioni; adeguamento valore dei magazzini e altri oneri relativi a impianti a carbone per 218 milioni; piani di ristrutturazione per processi di decarbonizzazione e digitalizzazione per 759 milioni. 2019: plusvalenza da cessione Mercure al netto di oneri per bonifica sito industriale per 94 milioni; adeguamento valore dei magazzini e altri oneri relativi a impianti a carbone per 308 milioni; corrispettivo previsto dall’accordo che e-distribuzione ha raggiunto con F2i e 2i Rete Gas).
L’EBIT è balzato del 21,7% a 8.368 milioni, per effetto dei minori ammortamenti e perdite di valore dell’esercizio (-22% a 8.448 milioni).
Il risultato netto del Gruppo ha registrato un progresso del 20,1% a 2.610 milioni. Al netto delle partite straordinarie dei periodi a confronto, l’utile netto ordinario del Gruppo è cresciuto del 9% a 5.197 milioni, superiore del 1,3% rispetto al consensus (5.113 milioni).
Al 31 dicembre 2020 l’indebitamento finanziario netto cifra in 45.415 milioni, in lieve aumento di 240 milioni rispetto a 45.175 milioni di fine 2019, ma inferiore di 3 miliardi rispetto a 48.467 milioni delle stime degli analisti.
Il maggiore fabbisogno generato dagli investimenti di periodo, dal pagamento di dividendi relativi all’esercizio 2019 e dalle operazioni straordinarie per l’acquisto di ulteriori partecipazioni nel capitale sociale di Enel Américas ed Enel Chile è stato sostanzialmente compensato dai positivi flussi di cassa generati dalla gestione operativa.
Gli investimenti ammontano a 10.197 milioni, in crescita del 2,5% rispetto al 2019. In particolare, i maggiori investimenti di Enel Green Power soprattutto in Cile, Stati Uniti, Italia, Sudafrica, India, Brasile e Russia (+7,8% a 4,6 miliardi) e il consolidamento delle risorse in Infrastrutture e Reti soprattutto in Italia e Romania (+0,8% a 3,9 miliardi), hanno più che compensato i minori investimenti in Generazione Termoelettrica e Trading principalmente in Russia, Spagna e in America Latina (-18,4% a 694 milioni).
Il Cda proporrà all’assemblea convocata il prossimo 20 maggio di deliberare la distribuzione di un dividendo complessivo di 0,358 euro per azione (di cui 0,175 euro per azione già corrisposti quale acconto a gennaio 2021), in crescita del 9,1% rispetto al dividendo complessivo di 0,328 euro per azione riconosciuto per l’intero esercizio del 2019.