Mercati asiatici – Vendite diffuse a partire da Cina e Hong Kong

Seduta di vendite per le principali piazze finanziarie asiatiche, dopo i ribassi di Wall Street in un contesto in cui i rendimenti obbligazionari continuano a crescere, nonostante l’atteggiamento ultra espansivo confermato nell’ultima riunione della Federal Reserve e un miglioramento delle stime.

Sul mercato obbligazionario, infatti, i rendimenti del Tbond balzano fino al 1,75% per chiudere la seduta al 1,71% in rialzo di sette punti base.

In Giappone, le vendite sul Nikkei hanno subito un’accelerazione dopo che Bank of Japan (BOJ) ha dichiarato che avrebbe acquistato solo ETF collegati all’indice Topix. Ha anche affermato che avrebbe acquistato fino a 12 trilioni di yen (110,21 miliardi di dollari) al massimo e ha leggermente ampliato una fascia di negoziazione per il suo obiettivo di rendimento obbligazionario a 10 anni, come ampiamente previsto.

Sul fronte macro, secondo l’Ufficio di statistica nipponico, a febbraio l’indice dei prezzi al consumo (CPI) ha registrato una variazione negativa dello 0,4% su anno seppur ad un ritmo inferiore rispetto al dato precedente (-0,6%). Il dato su base mensile evidenzia un aumento dello 0,1% contro il +0,6% di gennaio.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si fissa a 1,1923 mentre il dollaro/yen si attesta a 108,82. Tra le materie prime, petrolio in frazionale ribasso con il Brent a 62,86 dollari al barile (-0,7%) e il Wti a 59,59 dollari al barile (-0,7%). Oro a 1.740,5 dollari l’oncia (+0,5%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai e Shenzhen cedono rispettivamente il 2% e il 2,3%, a cui si allinea Hong Kong (-2,2%).

In Giappone, il Nikkei cede l’1,4% mentre il Topix tiene a +0,2%, confermando il balzo della seduta precedente oltre la soglia dei 2.000 punti, per la prima volta dal 1991.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di ieri a Wall Street: Dow Jones (-0,5%), lo S&P 500 (-1,5%) e Nasdaq (-3%).