Mercati Usa – Il crollo del petrolio (-8%) affossa il Nasdaq (-3%)

Seduta molto particolare a Wall Street che non segue l’andamento positivo dei listini europei con il nuovo record del DAX, ma è condizionata invece dall’andamento dei rendimenti obbligazionari che continuano a crescere, in spregio ed in contrasto con l’atteggiamento sempre ultra espansivo della Federal Reserve.

La partenza della giornata borsistica vede solo il Nasdaq in rosso, mentre il Dow Jones guadagna inizialmente oltre duecento punti realizzando un altro record storico intraday.

Successivamente, con l’avvitamento su stesso del petrolio che è arrivato a perdere in poche ore quasi il dieci per cento, tutti i listini ne hanno risentito ed il bilancio finale è negativo per tutti e quattro gli indici principali.

Il Russell 2000 (-2,9%) risulta l’indice peggiore, dopo il listino tecnologico (-3%), mentre lo S&P500 cede un punto e mezzo percentuale ed il Dow Jones solo mezzo.

VIX in rialzo del dieci per cento a quota 21,5 punti.

Pesanti tutti i titoli tecnologici a partire da Tesla (-7%), Apple ed Amazon entrambi in calo del -3,4%, Microsoft (-2,7%) e Nvidia (-4,7%).

Sul mercato obbligazionario i rendimenti del Tbond balzano fino al 1,75% per chiudere la seduta al 1,71% in rialzo di sette punti base.

Tra le materie prime il petrolio realizza la peggior seduta da giugno 2020 e la più pesante striscia negativa (cinque sedute consecutive di ribasso) dal febbraio dello scorso anno.

Tengono i due principali metalli preziosi – oro e argento – che chiudono invariati, mentre continua la corsa del palladio che guadagna altri cinque punti percentuali che si sommano ai dieci delle tre precedenti sedute.

Dollaro in rialzo a 1,192 nei confronti della moneta unica.