Mercati Asiatici – Inizio settimana contrastato per le principali piazze

Seduta contrastata per le principali piazze finanziarie asiatiche, con i maggiori listini cinesi che sono aumentanti mentre il Giappone ha registrato una performance in calo.

Gli operatori continuano ad osservare con attenzione l’andamento dei rendimenti statunitensi, con gli occhi puntati verso la lista di aste del Tesoro prevista in settimana che rappresenterà un potenziale catalizzatore per osservare ulteriori movimenti del Bond a 10 anni.

I mercati azionari e obbligazionari restano dominati dalle preoccupazioni di una ripresa economica più forte del previsto che potrà portare a un’inflazione molto più elevata: alcune sospette pressioni sui prezzi potrebbero infatti costringere la Federal Reserve a inasprire la politica monetaria prima di quanto suggeriscano le sue attuali linee guida.

Sul fronte macro, in Giappone il dato finale del Leading Index di gennaio si è attestato a 98,5 punti, in discesa dai 99,1 punti del dato preliminare, ma in miglioramento dai 97,7 punti di dicembre.

Nel frattempo la lira turca è crollata fino al 15% dopo che il presidente Recep Tayyip Erdogan ha rimosso il terzo capo della banca centrale del paese in meno di due anni. Una decisione arrivata due giorni dopo un aumento dei tassi maggiore del previsto.

Sempre sul forex, il cambio euro/dollaro scende a 1,1884 mentre il dollaro/yen si attesta a 108,67. Tra le materie prime, petrolio in ribasso con il Brent a 63,68 dollari al barile (-1,3%) e il Wti a 60,61 dollari al barile (-1,4%). Oro a 1.729,65 dollari l’oncia (-0,7%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai e Shenzhen guadagnano rispettivamente l’1% e l’1,1%, mentre Hong Kong cede lo 0,1%.

In Giappone, il Nikkei cede il 2,1% e il Topix l’1,1%.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di venerdì a Wall Street: Dow Jones (-0,7%), lo S&P 500 (-0,1%) e Nasdaq (+0,8%).