Global Markets Auto – La carenza di chip impone più tagli alla produzione negli stabilimenti nordamericani

Si riporta l’andamento odierno dei principali titoli internazionali del settore energetico Automotive:

Giornata debole per i mercati azionari: in Europa, il Ftse Mib cede lo 0,5% e il Ftse 100 lo 0,1%, mentre il Dax guadagna lo 0,4%. A Wall Street, lo S&P 500 oscilla sulla parità mentre il Nasdaq arretra dello 0,15%.

Le case automobilistiche stanno ampliando i tagli alla produzione in alcuni stabilimenti nordamericani per fronteggiare il problema derivante dalla carenza globale di semiconduttori. La carenza di chip da utilizzare nella produzione di auto e camion è diventata un problema serio da quando i produttori di semiconduttori hanno indirizzato un maggior numero di consegne verso i settori dei prodotti di consumo.

La pandemia ha causato un aumento degli ordini per smartphone, TV e computer, lasciando una minore disponibilità per il settore auto. Inoltre, le recenti interruzioni delle forniture petrolchimiche negli Stati Uniti meridionali e l’incendio in un impianto di produzione di chip in Giappone hanno alimentato ancora di più la carenza a livello globale. AlixPartners, società di consulenza americana, stima che tale carenza di chip potrebbe costare alle case automobilistiche 61 miliardi di dollari in termini di vendite nel corso dell’anno.

A riguardo, Volvo ha dichiarato che la carenza di semiconduttori avrà un impatto significativo sulla produzione del Gruppo nel secondo trimestre dell’anno. Pertanto, Volvo sarà costretta a sospendere la capacità produttiva a livello globale dalle due alle quattro settimane, a seconda del sito di produzione.

Oltre a Volvo, nelle giornate precedenti, sono state molte le case automobilistiche ad aver annunciato tagli alla produzione, in particolare nel Nord America e nel Messico, per la carenza dei semiconduttori a livello mondiale. Nella lista figurano società come Ford, Stellantis, Nissan, Toyota, Hyundai, Honda, BMW, Daimler, General Motors e Tesla.

Porsche nel 2020 ha realizzato un risultato al netto delle imposte pari a 2,6 miliardi di euro, in diminuzione del 40,5% rispetto all’anno precedente. Per il 2020 il consiglio di amministrazione e il consiglio di sorveglianza di Porsche proporranno un dividendo invariato rispetto all’anno precedente, pari a 2,21 euro per azione privilegiata e 2,20 euro per azione ordinaria. Per quanto riguarda il 2021, Porsche prevede una ripresa della produzione economica globale con un risultato di gruppo al netto delle tasse compreso tra 2,6 miliardi e 4,1 miliardi di euro.

Volkswagen ha firmato un contratto dal valore complessivo di 14 miliardi, per una durata di 10 anni, con la svedese Northvolt, produttore di batterie. L’accordo si rifà agli annunci di Volkswagen della scorsa settimana sui suoi piani per espandere notevolmente la capacità di produzione di auto elettriche.

Renault produrrà nuovi motori ibridi nello stabilimento spagnolo di Valladolid a partire dal 2023, lo ha dichiarato il CEO, Luca De Meo, durante la presentazione del piano strategico del Gruppo per il periodo 2021-2024.