Mercati Asiatici – Seduta di vendite per Cina e Giappone

Giornata negativa per le principali piazze finanziarie asiatiche nonostante la seduta in rialzo di Wall Street.

Gli operatori continuano ad osservare con attenzione l’andamento dei rendimenti statunitensi, con gli occhi puntati verso la lista di aste del Tesoro prevista in settimana che rappresenterà un potenziale catalizzatore per osservare ulteriori movimenti del bond a 10 anni, che scende all’1,69%, mantenendosi in prossimità dei massimi da oltre un anno

I mercati azionari e obbligazionari restano dominati dalle preoccupazioni di una ripresa economica più forte del previsto che potrà portare a un’inflazione molto più elevata: alcune sospette pressioni sui prezzi potrebbero infatti costringere la Federal Reserve a inasprire la politica monetaria prima di quanto suggeriscano le sue attuali linee guida, nonostante le rassicurazioni della banca centrale americana.

In Cina prevalgono le vendite (in particolare sui titoli energetici e delle materie prime), poiché le sanzioni occidentali contro il gigante asiatico hanno ridotto la propensione al rischio, mentre le preoccupazioni persistenti sulla stretta politica hanno continuato a pesare sul sentiment.

Gli Stati Uniti, l’Unione Europea, la Gran Bretagna e il Canada hanno imposto sanzioni ai funzionari cinesi lunedì per le violazioni dei diritti umani nello Xinjiang, e Pechino ha risposto immediatamente con ampie misure punitive contro l’UE.

Sul fronte delle relazioni Usa-Cina, dopo il vertice ad alto livello di due giorni della scorsa settimana in Alaska, sono emerse ancora una volta posizioni distanti tra le due superpotenze.

Il segretario di Stato statunitense, Antony Blinken, ha spiegato alla stampa che i Governi “sono fondamentalmente in disaccordo” su questioni come Hong Kong e gli attacchi informatici, mentre le vedute coincidono su Iran, Corea del Nord, Afghanistan e cambiamento climatico.

Yang Jiechi, il più importate funzionario di politica estera di Pechino ha affermato che sono rimasti “importanti disaccordi” e che “la Cina difenderà fermamente la sua sovranità nazionale, la sicurezza e gli interessi di sviluppo. Lo sviluppo e il rafforzamento della Cina sono inarrestabili”.

La politica monetaria cinese deve concentrarsi sul sostegno alla crescita economica in modo mirato, riducendo al contempo i rischi finanziari, ha spiegato invece la banca centrale.

In Giappone il sentiment è rallentato dalle preoccupazioni circa una peggioramento della carenza globale di semiconduttori dopo l’incendio di una fabbrica nel Paese nipponico. I mercati sono inoltre frenati dalle prese di beneficio sui titoli finanziari e di trasporto.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta a 1,1929 a mentre il dollaro/yen si fissa a 108,72. Tra le materie prime, petrolio in ribasso con il Brent a 63,75 dollari al barile (-1,3%) e il Wti a 60,73 dollari al barile (-1,3%). Oro poco mosso a dollari 1.738,60 l’oncia (0,0%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai e Shenzhen arretrano rispettivamente dell’1,4% e dell’1,7%. In rosso Hong Kong (-1,7%).

In Giappone, il Nikkei e il Topix cedono rispettivamente lo 0,6% e lo 0,9%.

Il tutto dopo le seguenti chiusure di ieri a Wall Street: Dow Jones (+0,3%), S&P 500 (+0,7%) e Nasdaq (+1,2%).