Mercati – Chiusura in ordine sparso per gli eurolistini, Milano a -0,6%

Altra seduta incerta per le borse del Vecchio Continente, mentre gli indici americani proseguono poco distanti dalla parità con focus sulla testimonianza in corso di Jerome Powell, numero uno della Fed, e Janet Yellen, Segretario al Tesoro statunitense, davanti al Financial Services committee della Camera Usa.

A Piazza Affari il Ftse Mib archivia gli scambi in flessione dello 0,6% a 24.113 punti. Deboli anche il Ftse 100 di Londra (-0,4%) e il Cac 40 di Parigi (-0,4%) mentre resistono il Dax di Francoforte (flat) e l’Ibex 35 di Madrid (+0,7%). A Wall Street, variazioni contenute per Down Jones (-0,15%), S&P500 (flat) e Nasdaq (-0,3%).

L’annuncio di un nuovo lockdown duro in Germania fino a metà aprile e i ritardi nelle campagne di vaccinazione hanno gettato nuove ombre sulla riapertura delle attività e sulla ripresa dell’economia. Dagli Usa giungono anche nuove accuse ad Astrazeneca, che avrebbe utilizzato dati obsoleti per misurare l’efficacia del farmaco.

Si attenuano invece, per il momento, le preoccupazioni legate ad eventuali pressioni inflazionistiche negli Usa a causa del massiccio piano di stimoli fiscali e della ripresa dell’economia, che potrebbero indurre la Fed a virare verso una politica monetaria più restrittiva prima del previsto. Il rendimento del T-Bond torna così in area 1,65% prima di alcune aste di titoli in programma in questi giorni.

Sul Forex, l’euro/dollaro scende a quota 1,186 e il cambio tra biglietto verde e yen si deprezza a 108,7. Tra le materie prime, forte contrazione per le quotazioni del greggio, con il Brent (-3,7%) a 62,2 dollari e il Wti (-4,0%) a 59,0 dollari.

Sull’obbligazionario, lo spread Btp-Bund si contrae a 94 punti base, con il rendimento del decennale in calo italiano allo 0,6%.

Tornando a Piazza Affari, fra le aziende più capitalizzate svetta Amplifon (+5,0%) dopo i dati negativi del farmaco contro la sordità di Frequency Therapeutics. Ben intonate le utilities Italgas (+2,4%), Hera (+2,3%) e A2A (+2,1%), mentre arretra soprattutto Stellantis (-3,3%).