FUM – Leader nel marmo di Carrara e ambasciatore del “Made in Italy” a livello globale

La società ha debuttato all’Aim di Borsa Italiana lo scorso ottobre in seguito alla Business Combination con TheSpac, forte di un business che presenta i tratti distintivi del settore del lusso e con una strategia che punta a un maggior presidio dei mercati internazionali. Un percorso di sviluppo solo marginalmente intaccato dalla crisi Covid, con il gruppo che nel 2020 è riuscito a mantenere livelli di redditività di eccellenza prossimi al 40% e a confermare il dividendo. A partire dal quarto trimestre, il gruppo ha registrato una significativa ripresa dei risultati che dovrebbe consentire un ritorno sui livelli pre-pandemia già quest’anno, per poi prepararsi a un nuovo ciclo di sviluppo.

“Diversificazione geografica, M&A, R&D e sostenibilità”. Sono questi i punti chiave della strategia di Franchi Umberto Marmi individuati dal Presidente e Amministratore delegato Alberto Franchi, con l’obiettivo di confermare la propria leadership nel settore del marmo di Carrara.

La Società, con quasi 50 anni di esperienza, è attiva in particolare nella lavorazione e commercializzazione di blocchi e lastre di marmo, autentica espressione del “Made in Italy” e del lusso di cui è ambasciatrice a livello globale.

L’attività dell’azienda è principalmente concentrata presso la sede di Carrara, dove sono ubicati cinque moderni capannoni adibiti a showroom e un edificio nel quale sono ospitati gli uffici amministrativi. Nei primi mesi del 2020 è stata poi completata la nuova area espositiva del Gruppo, diventando il più grande spazio commerciale dedicato al marmo di Carrara.

La società è riuscita a perseguire negli anni una politica di crescita ampliando la propria attività sul mercato nazionale e internazionale, attraverso una strategia di diversificazione geografica focalizzata prima sul mercato asiatico e mediorientale, per poi iniziare la commercializzazione dei propri prodotti anche negli Usa.

Il tutto potendo contare su un modello di business integrato che copre tutte le fasi del processo produttivo e distributivo, ponendo sempre grande attenzione alla cultura del marmo della città di Carrara e alla sostenibilità, nel rispetto e nell’integrazione con il territorio.

Da sottolineare poi la finalizzazione dell’acquisizione del 50% della società Ingegner Giulio Faggioni Carrara S.r.l., lo scorso gennaio, operazione che rafforza ulteriormente la leadership nel segmento dei marmi di qualità portando in dote la prospettiva di un ulteriore miglioramento della redditività.

Un deal che apre inoltre la strada a eventuali ulteriori opportunità di M&A, forti di una solida generazione di cassa garantita dagli elevati livelli di marginalità che caratterizzano il business del gruppo.

Pur in un anno difficile come il 2020, infatti, FUM è riuscita a realizzare oltre 50 milioni di ricavi, mantenendo una redditività di eccellenza con un Ebitda margin adjusted prossimo al 40% e confermando il dividendo con un pay-out del 70%.

Potenzialità non ancora del tutto riconosciute dal mercato dato che il titolo, sottolineano gli analisti, presenta ancora un forte sconto sui multipli rispetto ai peers, pur presentando diversi elementi distintivi dei players del lusso.

Alberto Franchi, Presidente e Ceo di Franchi Umberto Marmi, illustra le priorità strategiche

“Proseguire la strategia di diversificazione geografica, rilanciare il percorso di crescita sia a livello organico sia per linee esterne, continuare a investire in ricerca e sviluppo e sostenibilità”.

Sono queste le priorità strategiche delineate da Alberto Franchi, Presidente e Amministratore delegato di Franchi Umberto Marmi, “per continuare a essere un player di riferimento nella lavorazione e commercializzazione di blocchi e lastre di marmo di Carrara”.

Un business che rappresenta una delle espressioni autentiche del “Made in Italy” e del lusso, con peculiarità e caratteristiche uniche nel panorama nazionale e internazionale che hanno consentito una buona resilienza dei risultati anche in un anno straordinario come il 2020.

“Siamo molto soddisfatti perché, nonostante il periodo molto complicato, non ci siamo mai fermati e abbiamo completato, all’inizio di quest’anno, l’acquisizione del 50% della Ingegner Giulio Faggioni Carrara, abbiamo completato la realizzazione di nuove aree espositive presso la nostra sede di Carrara, abbiamo siglato una partnership con un distributore in Australia dove abbiamo aperto un nuovo showroom e introdotto la vendita dei nostri prodotti anche in remoto caricando tutto il nostro magazzino in formato digitale”.

“Tutto questo ci ha permesso di mantenere la nostra redditività a livelli straordinari con un adjusted Ebitda margin vicino al 40% ed un utile netto superiore ai 10 milioni, senza dimenticare la remunerazione degli azioni proponendo la distribuzione di un dividendo pari a un pay-out del 70%”.

Diversificazione geografica

Il primo punto della strategia di Franchi Umberto Marmi è quello di “proseguire nella strategia di diversificazione geografica intrapresa in questi anni, rafforzando il presidio sui mercati esteri con una politica commerciale volta a posizionare i nostri prodotti nel segmento del lusso”.

Il Gruppo presenta infatti una forte vocazione internazionale, rappresentando uno degli ambasciatori del “Made in Italy” a livello globale in un business tra i più riconosciuti come espressione dell’eccellenza e del lusso italiano.

In particolare, la società commercializza i propri prodotti in diversi Paesi tra i quali: Cina, Usa, Messico, Paesi Medio Orientali e Turchia.

“Vogliamo rafforzare la nostra presenza sia in mercati più consolidati, quali Cina e Nord America, sia proseguire nel percorso di sviluppo, già intrapreso nel corso degli ultimi anni, in paesi quali Vietnam, Corea del Sud e Turchia dove ci sono ottime prospettive per il nostro settore” spiega il Ceo.

“Al contempo, vogliamo continuare ad esportare la cultura del marmo in nuove aree geografiche tramite progetti speciali e partnership, come ad esempio quella siglata con un distributore in Australia, dove abbiamo aperto uno showroom”.

Tra i principali accordi formalizzati di recenti, inoltre, da Carrara ricordano la fornitura di marmo calacatta Franchi® per il prestigioso grattacielo TheWell a Toronto, oltre alla ripresa delle forniture relative al progetto per la realizzazione della nuova grande Moschea a Jeddah.

Il focus sulla crescita anche per linee esterne

Il precorso di sviluppo della società passerà però anche attraverso l’M&A, con riferimento a possibili acquisizioni di nuove cave di marmo, in un processo di consolidamento del settore che vede Franchi Umberto Marmi ricoprire una posizione di leadership.

Posizione rafforzata ulteriormente dall’aver finalizzato a gennaio l’acquisizione del 50% della società Ingegner Giulio Faggioni Carrara S.r.l., uno dei principali operatori del settore dell’estrazione del marmo del distretto Apuano.

“Questa operazione – spiega Franchi – rappresenta la naturale evoluzione del percorso di crescita delineato agli investitori nei mesi scorsi e rafforza la nostra posizione di leadership nel segmento dei marmi di qualità, migliorando così il nostro posizionamento strategico e le attese di redditività futura”.

Tramite questo accordo, infatti, FUM si si è garantita un’importante fonte di approvvigionamento di marmo di elevata qualità (Calacatta e Statuario), spianando inoltre la strada per ulteriori operazioni di M&A.

“Ad oggi siamo focalizzati sul consolidamento di questa operazione, che dimostra le capacità imprenditoriali di due tra le più importanti aziende del settore che hanno saputo unirsi in una partnership strategica in un momento così particolare quale quello che stiamo vivendo, a dimostrazione della solidità e della reattività delle nostre Società”.

Non sono però da escludere altri deal, sempre con riferimento a nuove cave di marmo, con il management che valuterà eventuali nuove opportunità alla luce di una solida generazione di cassa derivante dalla alta redditività che caratterizza il business, attesa in ulteriore miglioramento anche grazie al contributo di Faggioni.

R&D e Sostenibilità

Il tutto mantenendo alto il focus sull’attività di ricerca e sviluppo e sulla sostenibilità, attraverso investimenti sia in chiave digitale e di crescente innovazione sia confermando il proprio impegno sulle tematiche ambientali.

“Il nostro obiettivo è ampliare ulteriormente il nostro business verso il design, facendo leva su una strategia di marketing sempre più orientata, soprattutto nel periodo di lockdown, verso il digitale per la presentazione del prodotto ai nostri clienti”.

“A livello di innovazione non ci siamo mai fermati e pur essendo il marmo un materiale complesso, siamo riusciti a sviluppare nuovi trattamenti sempre più sofisticati: antimacchia, antigraffio e antibatterico, rendendo quindi il marmo utilizzabile in svariati settori” prosegue l’Ad.

Parallelamente, “da sempre siamo attenti alla cultura del marmo come cultura della città di Carrara, al sostegno allo sviluppo socio-economico, al rispetto e all’integrazione con il territorio”.

Il gruppo può contare su un modello di business integrato che copre tutte le fasi del processo produttivo e distributivo, coniugando l’esigenza di controllare l’intera filiera per assicurare la qualità del prodotto, con quella di rendere efficiente e sostenibile la catena del valore.

In questa direzione, “abbiamo implementato la certificazione ambientale Life Cycle Assessment/LCA-EPD, certificazione volontaria che dimostra il basso impatto ambientale del marmo”.

Da questo studio è emerso che la produzione delle lastre in marmo provoca impatti ambientali molto modesti sui comparti aria ed acqua, data la quasi totale assenza di sostanze chimiche nel processo produttivo. La stessa filiera presenta anche bassi impatti di CO2, in considerazione delle limitate distanze di approvvigionamento della materia prima “marmo” dagli impianti di lavorazione oltre ad un bassissimo impatto energetico.

Inoltre, sempre in linea con un approccio sostenibile, “abbiamo terminato nei primi mesi del 2020 l’ampliamento della nostra sede di Carrara che è diventata il più grande spazio commerciale dedicato al marmo di Carrara; un’area costruita seguendo tutti i criteri dell’industria 4.0.”

I risultati 2020

“Il 2020 resterà nella memoria di tutti come un periodo molto doloroso ma anche un momento di grandi cambiamenti. La nostra azienda si è adoperata per adottare tutte le misure necessarie a tutela della sicurezza dei nostri collaboratori” dichiara Alberto Franchi.

“Siamo molto soddisfatti perché nonostante il periodo molto complicato non ci siamo mai fermati, riuscendo a realizzare ricavi per oltre 50 milioni a conferma della solidità del nostro Gruppo che ha superato un periodo di lockdown nel quale siamo stati chiusi per oltre un mese”.

Un risultato che ha beneficiato anche del significativo recupero del quarto trimestre, con una ripresa dei ricavi addirittura in aumento rispetto allo stesso periodo del 2019. Nel periodo ottobre-dicembre, FUM ha registrato vendite per 15,3 milioni, segnando un incremento del 53% rispetto al terzo trimestre 2020 e del 19,5% rispetto al quarto trimestre dell’anno precedente.

“Sono state introdotte, inoltre, molte novità, tra cui la vendita dei nostri prodotti anche in remoto caricando tutto il nostro magazzino in formato digitale. Tutto questo ci ha permesso di mantenere la nostra redditività a livelli straordinari con un Ebitda margin adj vicino al 40% e un utile netto superiore ai 10 milioni” afferma il Ceo.

Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta riporta cassa per 1 milioni, rispetto ai 6,4 milioni al 31 dicembre 2019, riflettendo l’importante autofinanziamento generato nel periodo che ha consentito di assorbire l’incremento del capitale circolante legato all’aumento del magazzino e le facilitazioni di pagamento concesse ai Clienti, nonché la distribuzione dei dividendi nel corso del 2020.

“In questo contesto, sono orgoglioso di poter confermare che il Consiglio di Amministrazione ha proposto alla prossima Assemblea dei Soci la distribuzione di un dividendo pari al 70% dell’Utile netto e corrispondente ad un dividend yield pari a circa il 3%”.

Lo scenario 2021-2022

“Auspichiamo che, nei prossimi mesi, la situazione migliori e le prospettive economiche per il distretto del marmo di Carrara e per la nostra Società possano tornare ad essere positive, recuperando i risultati raggiunti pre-Covid e preparandoci ad un nuovo ciclo di sviluppo”.

Il perdurare della pandemia ha provocato inevitabilmente degli impatti anche sul settore lapideo, che è riuscito però a dimostrarsi più resiliente di altri essendo un settore di nicchia e non di grandi dimensioni.

Inoltre, “il fatto che l’Italia sia il secondo paese produttore di marmo al mondo non può che rappresentare un fattore competitivo importante per rispondere al meglio agli effetti della crisi” sottolinea Franchi.

“Il distretto di Carrara è riconosciuto a livello globale per l’assoluta esclusività del suo marmo e noi siamo azienda leader di questo distretto. Grazie a questa posizione di leadership e alla solidità e reattività della nostra azienda, nell’ultimo periodo stiamo assistendo ad una ripresa importante delle vendite e delle consegne anche verso i paesi orientali, con particolare riferimento alla Cina, che ci fanno essere cautamente ottimisti”.

I primi mesi del 2021, infatti, stanno confermando il trend di recupero evidenziato negli ultimi mesi dello scorso anno sia in termini di ricavi che di redditività, accompagnato da un’importante acquisizione ordini da Cina e Stati Uniti, mercati di riferimento per il Gruppo.

L’intensa attività commerciale che la Società sta pianificando per l’anno in corso, fra le quali la partecipazione alle esposizioni fieristiche in Cina, prevista a maggio, e a Verona -Marmomacc, prevista a fine settembre/inizio ottobre – dovrebbe permettere di recuperare i livelli di vendita e di redditività raggiunti nel 2019.

In particolare, “siamo molto confidenti nelle possibilità del mercato cinese, dove è stata confermata la fiera espositiva di Xiamen in cui saremo presenti con uno stand dedicato, gestito dai nostri agenti locali”.

Borsa

Il 2020 ha segnato un traguardo importante per la società con il debutto sul segmento Aim di Borsa Italiano lo scorso 5 ottobre, in seguito alla Business Combination con TheSpac.

Il tutto dopo che è stato stipulato tra TheSpac (acquirente) e due veicoli riconducibili rispettivamente ad Alberto Franchi e Bernarda Franchi (venditori) l’atto di compravendita di complessive 4.551.996 azioni ordinarie di FUM, a fronte di un corrispettivo pari a 43,3 milioni.

Dal debutto all’Aim, le azioni Franchi Umberto Marmi hanno perso circa il 13% scendendo a quota 8,8 euro, prezzo che, notano gli analisti di Alantra, presenta un forte sconto rispetto ai peers del lusso.

Secondo quanto riporta Bloomberg, infatti, il titolo tratta a 15,5x il P/E 2021 e a 7,8x l’EV/EBITDA 2021, pari a uno sconto rispettivamente del 65% e del 50% rispetto alla mediana dei peers del lusso.

Dopo la diffusione dei risultati 2020 lo scorso 18 marzo, Alantra ha quindi confermato il giudizio ‘buy’ su Franchi Umberto Marmi con un target price di 12 euro, pari a un potenziale upside di circa il 36% rispetto alle quotazioni attuali.

Raccomandazione di acquisto anche per MidCap Partensrs, che ha invece fissato un prezzo obiettivo di 13 euro, vedendo un potenziale di rivalutazione del 48% rispetto agli attuali corsi azionari.

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