Nel 2020 Il Sole 24 Ore ha consuntivato ricavi consolidati pari a 191 milioni (-3,9% a/a). Una dinamica che sconta gli effetti legati all’emergenza sanitaria causata dalla diffusione delCovid-19 e alle conseguenti misure restrittive imposte dalle autorità governative, che hanno aggravato la debolezza connessa al calo strutturale del mercato di riferimento e che hanno particolarmente impattato l’area Cultura.
Nello specifico, i ricavi pubblicitari sono scesi a 78,9 milioni (-2,6%) e i ricavi diffusionali (carta+digitale) a 49,2 milioni (-0,4%), mentre i ricavi editoriali sono cresciuti a 102 milioni (+0,6%). Gli altri ricavi sono diminuiti a 10,1 milioni (-38,3%), risentendo principalmente alla significativa contrazione dei ricavi dell’area Cultura, in parte compensati dalla crescita dell’area Tax & Legal.
L’Ebitda reported si è fissato a 20,1 milioni (-4,3%; il 2019 beneficiava di proventi non ricorrenti per 7,4 milioni), beneficiando di proventi non ricorrenti pari a 2,4 milioni derivanti dal rilascio del fondo rischi fiscali, iscritto a seguito della cessione della partecipazione in Business School24, e dal parziale rilascio del fondo rischi previdenziali.
Al netto dei suddetti proventi non ricorrenti, l’Ebitda è stato pari a 17,7 milioni (13,7 milioni nel 2019).
L’Ebit si è fissato a 2,3 milioni (-2,8 milioni nel 2019), dopo avere contabilizzato ammortamenti per 17,2 milioni (sostanzialmente in linea con l’anno precedente). La variazione della durata del contratto di sublocazione del Mudec, rientrante nell’ambito di applicazione dell’IFRS16, ha comportato l’iscrizione della svalutazione di crediti finanziari iscritti pari a 0,7 milioni.
Al netto dei suddetti proventi non ricorrenti, l’Ebit è stato pari a 0,6 milioni (-3,1 milioni nel periodo di confronto).
L’esercizio si è chiuso con una perdita netta di 1 milione (-1,2 milioni nel 2019, che beneficiava di proventi non ricorrenti per 3,9 milioni).
Il risultato netto non includendo suddetti proventi non ricorrenti è stato negativo 2,9 milioni (-6,1 milioni nel periodo di confronto).
Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre 2020 l’indebitamento finanziario netto ammonta a 50,7 milioni (26,3 milioni a fine anno 2019), principalmente per l’incremento del debito derivante dal valore attuale dei canoni di locazione dei nuovi contratti delle sedi di Milano e di Roma, al flusso di cassa dell’attività di investimento, e per il pagamento degli oneri non ricorrenti relativi alle uscite incentivate.
In considerazione della situazione di emergenza sanitaria, il settore editoriale ed in particolare il mercato pubblicitario sono caratterizzati da una generale incertezza su quelli che saranno gli effetti del perdurare dell’epidemia diCovid-19 e delle conseguenti misure restrittive imposte dalle autorità competenti.
In data 25 febbraio 2021 il cda ha approvato il piano 2021-2024 che conferma l’indirizzo strategico e gli obiettivi di medio-lungo periodo del precedente piano 2020-2023 post-Covid approvato in data 30 giugno 2020, di cui rappresenta l’aggiornamento, l’evoluzione e l’accelerazione.
Il piano 2021-2024 conferma il progressivo miglioramento degli indicatori economici e finanziari, trainati dalla crescita dei ricavi consolidati e dalla riduzione dei costi.
Il gruppo continua a monitorare con estrema attenzione sia l’evolversi dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19, sia l’andamento dei mercati di riferimento rispetto alle ipotesi di piano, valutando l’effettiva possibilità di riprogrammare le iniziative previste, mantenendo al contempo un’attenzione proattiva e costante al contenimento di tutti i costi e all’individuazione di iniziative che possano ulteriormente mitigare il rischio legato ai ricavi a tutela di redditività e flussi di cassa attesi.