Sabaf ha chiuso il 2020 con ricavi in crescita del 18,6% a 184,9 milioni, segnando un +8,4% a parità di area di consolidamento (considerando che C.M.I. ha contribuito ai ricavi del 2019 solo per il periodo da agosto a dicembre).
A partire dal mese di luglio si è assistito a un deciso recupero della domanda in tutti le aree geografiche, che è andato ulteriormente accelerando nell’ultima parte dell’anno quando alla favorevole intonazione del mercato si è accompagnato l’avvio di nuove forniture di bruciatori su scala globale a clienti strategici e il cross-selling tra le divisioni gas ed elettronica.
I maggiori volumi di attività nella seconda parte dell’anno e la favorevole evoluzione del mix delle vendite hanno sostenuto la redditività. L’Ebitda è aumentato del 37,2% a 31,1 milioni, con una marginalità al 20,1% (+270 punti base), mentre l’Ebit ha segnato un +68,9% a 20,1 milioni, con un’incidenza sul fatturato al 10,9% (+320 punti base).
L’esercizio si è chiuso con un incremento dell’utile netto del 40,8% a 14 milioni.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto è risultato pari a 56,3 milioni, in lieve aumento rispetto ai 55,1 milioni al 31 dicembre 2019. Il free cash flow è stato di 7,8 milioni (28,9 milioni nel 2019).
Gli investimenti nel 2020 sono stati pari a 17,3 milioni, finalizzati all’industrializzazione di nuovi prodotti per aumentare significativamente l’attività con alcuni clienti strategici. Sono stati inoltre compiuti investimenti di mantenimento e sostituzione per tenere costantemente aggiornato e in efficienza l’apparato produttivo.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, l’andamento delle vendite e degli ordini dei primi mesi del 2021 confermano il livello della domanda molto sostenuta di fine 2020. Questa tendenza proseguirà nella seconda parte dell’anno, alimentata, per il Gruppo Sabaf, dai contratti di fornitura avviati nel 2020 e dai progetti industriali in fase realizzativa.
Per l’intero 2021, pertanto, il management ritiene attualmente di potere raggiungere ricavi per oltre 210 milioni, in crescita del 14% rispetto al 2020, e una redditività operativa in termini di Ebitda margin pari almeno al 20% delle vendite (le precedenti stime indicavano ricavi superiori ai 200 milioni e un EBITDA prossimo al 20%).
Infine, il Consiglio di Amministrazione proporrà agli azionisti la distribuzione di un dividendo ordinario lordo di 0,55 euro per azione (nel 2020 è stato pagato un dividendo di 0,35 euro) per le azioni che risulteranno in circolazione al 1° giugno 2021 (record date), con l’esclusione, quindi, delle azioni proprie in portafoglio a quella data. Lo stacco della cedola è previsto per il 31 maggio e la data di pagamento è fissata per il 2 giugno.