Banca Sistema – Nel piano al 2023 atteso a regime un RoTE superiore al 16%

Il Cda di Banca Sistema ha approvato il piano strategico 2021-2023. Oggi Banca Sistema è il maggiore player in Italia nel business del factoring verso la PA, tra i principali player nella cessione del quinto ed il primo operatore bancario nel credito su pegno.

Dall’avvio del progetto, a giugno 2011, la banca è stata in grado di crescere nel business originario del factoring verso i fornitori della Pubblica Amministrazione italiana e di impegnarsi nella diversificazione del proprio business model con l’acquisto di portafogli di credito da cessione del quinto nel 2014 e con l’avvio del business del credito su pegno nel 2017.

Negli ultimi anni la banca ha consolidato la sua posizione nei settori in cui opera, finalizzando due acquisizioni, la prima nel settore della cessione del quinto, che ha permesso l’avvio dell’origination, la seconda nel credito su pegno, che le ha consentito una crescita considerevole con conseguente strutturazione in tre divisioni (Factoring, cessione del quinto e credito su pegno).

Il mercato del factoring pro-soluto verso la PA in Italia è caratterizzato da player specializzati e sostanzialmente riferibile a due banche, di cui una è Banca Sistema.

Per il triennio 2021-2023 la Banca svilupperà ulteriormente la propria posizione nei business in cui opera grazie ad uno scenario macroeconomico favorevole caratterizzato dal bisogno di liquidità delle famiglie, dal forte incremento della spesa pubblica, anche a seguito delle conseguenze economiche provocate dalla pandemia ancora in corso,e dalle accresciute esigenze di credito delle medie imprese.

In particolare,per il settore del factoring, la crescita prevista sarà frutto anche della stabilità del ritardo dei tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione italiana, seppur inferiori rispetto al passato, e dello scenario favorevole alla cessione di crediti fiscali.

Dall’altro lato, la sempre crescente necessità di liquidità delle famiglie, che spesso dispongono di asset illiquidi, e la loro elevata esposizione debitoria verso il sistema bancario, sono elementi favorevoli alla crescita della cessione del quinto e del credito su pegno.

Nel business del pegno, quest’anno la banca porterà a regime gli effetti derivanti dall’acquisizione del ramo d’azienda finalizzato nella seconda metà del 2020.

Il business del factoring si consolida

Il piano prevede una crescita degli impieghi del factoring a doppia cifra (Cagr 2020 2023: +20%), con un target al 2023 di 2,6 miliardi, e una crescita dei volumi annui (Cagr 2020-2023: +16%), il cui target al 2023 è di 4,8 miliardi.

Tale crescita sarà supportata anche dalle seguenti nuove iniziative:

  • crescita su mercato spagnolo attraverso la joint venture;
  • offerta di alcuni prodotti pro-soluto a clienti stranieri;
  • focus su debitori privati, ma con basso assorbimento di capitale;
  • maggior supporto ai clienti per la partecipazione a gare pubbliche;
  • rafforzamento del canale indiretto (agenti/intermediari/banche);
  • potenziamento del servicing.

La crescita degli impieghi al terzo anno di piano porterà l’income margin del factoring in un intorno del 5 per cento.

Il business della cessione del quinto si evolve

L’evoluzione dalla posizione attuale nel business della cessione del quinto prevede azioni mirate che porteranno gli impieghi a fine 2023 a 1.260 milioni, con una crescita composta annua rispetto al 2020 pari a +11% grazie ad alcune specifiche azioni messe in atto tra le quali:

  • ulteriore sviluppo del prodotto diretto sia su agenti che mediatori creditizi;
  • rafforzamento ed efficientamento del canale di origination diretto/outbound;
  • trading di portafogli, come già fatto nel 2020.

Alla crescita degli impieghi in arco di piano corrisponderà un aumento dell’income margin, che al 2023 si attesterà al 3,1 per cento.

Il business del credito su pegno prende il volo

L’importanza che Banca Sistema ha conquistato nel business del credito su pegno permetterà al gruppo (tramite la controllata ProntoPegno) di prendere il volo e di raggiungere al terzo anno del piano quasi 150 milioni di impieghi (corrispondenti ad un Cagr 2020-2023: +23%).

Tale crescita sarà guidata, oltreche dal consolidamento del ramo acquisito nel 2020 da Intesa Sanpaolo, dalle iniziative che prevedono:

  • il rafforzamento della rete diretta in Italia;
  • ulteriore digitalizzazione dei processi di origination del business (la già esistente APP di ProntoPegno costituisce una rilevante forma di primo contatto con la clientela);
  • crescita esogena, con focus sull’acquisto di portafoglio di player minori;
  • maggiore focus sulle aste.

La forte crescita del business permetterà di superare l’income margin attuale, che al 2023 si attesterà al 16,6 per cento.

Nel corso del triennio verranno implementate azioni e iniziative che miglioreranno ed efficienteranno il modello organizzativo, come ad esempio l’estensione e accelerazione dello smart working dopo la positiva esperienza avviata a febbraio dello scorso anno a causa della pandemia.

Altre azioni trasversali tra le tre divisioni includono la maggior digitalizzazione dei processi sia per clienti che per altre controparti e la possibile societarizzazione per il factoring e la cessione del quinto, che verrà valutata alla luce di eventuali opportunità di partnership o di mercato.

Queste iniziative, che prevedono degli investimenti nel primo anno di piano, permetteranno al gruppo di migliorare il cost/income, che al terzo anno si prevede scenda al 49 per cento.

La crescita totale degli impieghi prevista al 2023 a oltre 4,1 miliardi complessivi (Cagr 2020-2023: +17%) sarà accompagnata da una crescita della raccolta, il cui mix tra retail e wholesale sarà simile a quello di fine 2020 ed il cui costo in media, nei tre anni di piano, è destinato a rimanere in un intervallo tra i 50 e 60 pb.

Dato il basso profilo di rischio degli impieghi del gruppo, il costo del rischio in arco di piano resterà in un intervallo tra i 35 e 40pb.

Con un CET1 ratio e TC ratio superiori rispettivamente nel 2023 al 12% e 14%, il gruppo genererà un ritorno sul capital (RoTE) maggiore del 16 per cento.