Cairo Communication ha archiviato il 2020 con ricavi lordi consolidati a 1.048,7 milioni (-16,3% a/a).
L’andamento della top line ha risentito principalmente dagli effetti dell’emergenza sanitaria, che ha comportato una riduzione significativa delle diffusioni dei quotidiani sportivi (-44,8 milioni) a seguito della sospensione dello sport “giocato”, il calo della raccolta pubblicitaria (-92,4 milioni i ricavi pubblicitari lordi), l’effetto del deconsolidamento della controllata spagnola Last Lap a seguito della sua cessione (-17,8 milioni), oltre alla mancata realizzazione di alcuni eventi sportivi di massa (tra cui la Milano Marathon) differiti nell’esercizio 2021.
Nello specifico, il settore editoriale Periodici (Cairo Editore) ha registrato ricavi per 90,5 milioni (-12%), il fatturato del settore concessionarie si è fissato a 167,7 milioni (-6,9%), il giro d’affari del comparto editoriale televisivo (La7) è stato pari a 107,1 milioni (-3,3%), mentre i ricavi dell’area operatore di rete sono ammontati a 12 milioni (-1,6%). Infine, RCS ha ridotto il proprio giro d’affari lordo a 800 milioni (-18,8%).
L’Ebitda è calato a 106,7 milioni (-39,8%), impattato anche da oneri non ricorrenti per 15,6 milioni (3,1 milioni nel periodo di confronto) per lo stanziamento di fondi relativi ad interventi sul personale per i prepensionamenti. Escludendo tali oneri, l’Ebitda si sarebbe fissato a 122,3 milioni.
L’Ebit si è fissato a 27,7 milioni (-72,5%), dopo avere contabilizzato ammortamenti saliti da 76,4 milioni a 79 milioni.
L’esercizio si è chiuso con un utile netto di 16,5 milioni (-60,8%).
Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre 2021 l’indebitamento finanziario netto si attesta a 63,2 milioni (134,6 milioni a fine dicembre 2019). Includendo l’applicazione del principio contabile IFRS16, l’indebitamento finanziario netto ammonta a 244,1 milioni (339,2 milioni al 31 dicembre 2019).
Il gruppo ritiene di disporre di leve gestionali adeguate per contrastare gli effetti dell’emergenza sanitaria anche nel 2021 e confermare quindi le proprie prospettive di medio-lungo periodo.
In considerazione delle azioni già messe in atto e di quelle previste, in assenza di un inasprimento delle misure per il contenimento del contagio, prolungamento della loro durata, o significativo ampliamento delle regioni classificate nelle più alte fasce di rischio, il gruppo ritiene che sia possibile porsi l’obiettivo di conseguire nel 2021 margini (Ebitda) in crescita rispetto a quelli realizzati nel 2020 ed una conseguente ulteriore significativa riduzione dell’indebitamento finanziario.
L’evoluzione dell’emergenza sanitaria e della situazione generale dell’economia e dei settori di riferimento potrebbe tuttavia condizionare il pieno raggiungimento di questi obiettivi.