Exor ha archiviato il 2020 con una perdita netta di 30 milioni (utile netto di 3.053 milioni nel periodo di confronto, includendo anche la plusvalenza netta da 1.081 milioni realizzata con la cessione di Magneti Marelli da parte della partecipata Fca), risentendo degli impatti della pandemia da Covid-19 sulla performance delle partecipate.
Il NAV per azione e il NAV totale, al 31 dicembre 2020, sono aumentati rispettivamente a 125,26 dollari (+13,1% rispetto a fine 2019) e a 26.155 milioni di dollari (+12,8% rispetto al 31 dicembre 2019).
Le partecipazioni valutate a patrimonio netto hanno generato un leggero utile netto di 75 milioni (+3.029 milioni nel periodo di confronto), con un apporto positivo di 8 milioni da parte di Fca (+1.898 milioni nel 2019, inclusa suddetta plusvalenza) e di 177 milioni da parte di PartnerRe (+798 milioni nel periodo di confronto).
Negativo per 178 milioni l’apporto (+212 milioni nel 2019) da parte di Cnh Industrial, per 98 milioni da parte di Juventus (-62 milioni nel periodo di confronto) e per 11 milioni da parte di Gedi (riferito al periodo 1° maggio-30 giugno, dopo che Exor ha completato nei mesi scorsi l’acquisizione del controllo). Positivo per 146 milioni il contributo da parte di Ferrari (+167 milioni nel periodo di confronto) e di 13 milioni da parte di The Economist Group (+12 milioni nel 2019)
Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre la posizione finanziaria netta della holding risulta negativa per 3.251 milioni (-2.631 milioni a fine 2019). Il peggioramento è attribuibile agli investimenti netti (461 milioni), al pagamento dei dividendi (100 milioni), agli oneri finanziari netti (105 milioni), a operazioni di buy-back (-29 milioni) e ad altre componenti negative (-19 milioni), in parte compensati dai dividendi derivanti dagli investimenti (94 milioni). Il patrimonio netto si attesta a 13.090 milioni (15.025 milioni al 31 dicembre 2019).
Per quanto riguarda la composizione del Gross Asset Value, al 31 dicembre 2020 il 23,4% fa riferimento a Fca, il 29,8% a Ferrari, il 23,9% a PartnerRe, il 13,5% a Cnh, il 2,5% a Juventus, l’1% a The Economist, lo 0,7% a Gedi, lo 0,3% a Shang Xia, l’1,4% a partnership, seeds e altri investimenti e il 3,5% ad altro.
Exor sta monitorando attentamente l’impatto della pandemia di Covid-19 su tutti gli aspetti della sua attività, condizioni finanziarie e flussi di cassa. Tuttavia, rimane l’incertezza sulla misura in cui la pandemia avrà un impatto su Exor e le sue partecipate operative, che non possono essere ragionevolmente stimate.
L’impatto finale dipenderà dall’entità, dalla durata, dalla gravità e portata geografica degli sviluppi futuri, compresi il ritmo e l’efficacia dei programmi di vaccinazione e dal ritorno a condizioni economiche normali, che non possono essere previste.