Partenza negativa con gli indici che tentano un nuovo affondo: il Nasdaq cede inizialmente oltre un punto percentuale, mentre il listino delle small caps scivola in “bear market”, vale a dire in calo del dieci per cento rispetto ai massimi storici siglati ad inizio mese.
A metà seduta inizia il rimbalzo che porta il Nasdaq a chiudere di un’inezia sopra la parità (+0,1%), il Dow Jones in crescita del +0,6% e lo S&P500 di mezzo punto percentuale.
VIX in calo di sette punti percentuali a quota 19,8.
Trai titoli tecnologici Apple, Amazon e Facebook cedono tutti l’1,3%, mentre Tesla guadagna l’1,6% recuperando il calo iniziale.
Sul mercato obbligazionario lieve recupero dei rendimenti con il Tbond che sale di due punti base al 1,61%.
Giornata difficile, al contrario, per alcune materie prime. L’argento rimbalza sulla perforazione al ribasso (-3%) della media mobile a 200 giorni e chiude invariato, al pari dell’oro.
Rame ancora ancora in calo (-2%), al pari del petrolio (-3,5%) che chiude a 58,5 dollari al barile.
In discesa anche tutte le principali materie prime agricole con lo zucchero che cede quasi il quattro per cento.
Sul mercato valutario prosegue la corsa di rafforzamento del dollaro che ieri ha chiuso a 1,178 nei confronti della moneta unica.

























