Carraro chiude il 2020 con un fatturato consolidato di 478,7 milioni, in calo del 13% rispetto all’esercizio precedente principalmente in relazione alle restrizioni per contrastare la pandemia da Covid-19.
Le vendite dell’area di business Drivelines, che rappresenta l’80% dei ricavi, ha registrato un decremento del 14,9%, mentre quelle della Business Unit Tractors, 20% dei ricavi, sono diminuite del 4%.
Dal lato geografico, il giro d’affari del gruppo si è ridotto sull’intero globo; in controtendenza solo le vendite di macchine agricole in Turchia che hanno registrato un forte aumento (+125,2%) grazie ad una domanda sostenuta.
L’Ebitda si attesta a 32,6 milioni, in calo del 23,7%, con un’incidenza sui ricavi pari a 6,8% (-100 bp).
L’Ebit è risultato pari a 12,2 milioni, in riduzione del 46% e con un impatto sui ricavi del 2,5% (-160 bp).
L’esercizio 2020 si è chiuso con una perdita netta consolidata di 3,3 milioni, un risultato che ha invertito il segno rispetto all’utile netto 2019 di 8,1 milioni. Al netto degli effetti della gestione non ordinaria, e dopo il relativo effetto imposte, il risultato netto rettificato evidenzia un sostanziale pareggio.
Al 31 dicembre 2020 l’indebitamento netto si attesta a 143,8 milioni, in peggioramento rispetto ai 123,6 milioni a fine anno 2019.
Nel 2020 sono stati effettuati investimenti per 16,2 milioni destinati all’acquisto macchinari e all’ammodernamento degli impianti.
Il portafoglio ordini nella prima parte del 2021 evidenzia una crescita in relazione alla ripresa dei mercati di riferimento, settore industriale in primis. Le sfide da affrontare riguarderanno la disponibilità dei materiali, l’incremento dei prezzi delle materie prime e alcune criticità legate alla catena logistica, tutti elementi che il gruppo sta affrontando proattivamente, come si legge nella nota.
Il Cda proporrà all’assemblea la distribuzione di un dividendo di 0,15 euro con stacco cedola il 5 luglio 2021 e payment date il 7 luglio 2021.