Creval – Gli advisor stimano forchette di prezzo tra 12,95-22,7 euro per le azioni

Il cda di Creval “ha fatto proprio il lavoro compiuto dagli advisor finanziari BofA e Mediobanca” che ha identificato come intervallo di valore per le azioni Creval una forchetta che va un minimo di 12,95 euro fino a un massimo di 22,7 euro. Il prezzo corrisponde a una valorizzazione teorica di partenza della banca pari a 909 milioni.

“Creval è un gioiellino e credo chi, sa di banca, capisca quale sia il valore intrinseco di questa banca. E quindi, siccome realtà come la nostra sono uniche, se fossi io farei di tutto per cercare di combinare l’operazione”, ha affermato l’Ad Luigi Lovaglio dopo che il cda ha confermato non congruo il prezzo dell’Opa, che partirà domani 30 marzo.

Il manager ha poi aggiunto: “La nostra partnership con Crédit Agricole funziona perfettamente. Se l’Opa venisse ritirata e Credit Agricole restasse col 20% credo sarà interessata alla creazione di valore e alla crescita della banca. Il percorso di Creval continuerà con un azionista importante nella compagine sociale”.

Lovaglio ha poi osservato: “Noi non facciamo nessuna attività di sollecitazione ai nostri azionisti” per non aderire all’Opa. “Ma è un fatto che alcuni azionisti si sono già espressi e una quota importante non intende aderire all’offerta”.

“Rispettiamo Credit Agricole, è la terza banca in Europa e la decima al mondo con un modello di business fantastico basato sulle società prodotto. La nostra partnership assicurativa funziona molto bene. Non stiamo discutendo la valenza strategica del progetto ma per quello che ha fatto Creval fino ad ora, per la qualità intangibile enorme del suo personale e per il mood con cui agisce nell’interesse del cliente è giusto che questi valori siano riconosciuti. Il prezzo offerto oggi non li riconosce”, ha precisato l’Ad.

In merito all’azionista francese Denis Dumont, Lovaglio ha riportato: “Ha sempre supportato la banca. L’attuale consiglio di amministrazione è espressione della lista di Dumont che ha anche di recente confermato l’attuale board nel segno della continuità. Al di là di quello che vorrà fare delle sue azioni è forte la sua fiducia nel cda”.

Infine, il manager, parlando del potenziale calo del titolo in Borsa nel caso Crédit Agricoe ritirasse l’Opa, ha spiegato che “dipenderà molto dal livello di incorporazione che il mercato ha delle prospettive della banca in ottica stand alone. Siamo consapevoli di questo rischio, lo abbiamo evidenziato ma la banca sta facendo un percorso di trasformazione virtuoso”.