Fervi ha chiuso il 2020 con ricavi in calo dell’8,9% a 26,3 milioni, per effetto della pandemia che ha portato a un lockdown generalizzato nel corso dei mesi di marzo e aprile. Dopo la contrazione di circa il 19% dei primi sei mesi, il secondo semestre ha però evidenziato un forte recupero segnando il record storico dei ricavi del periodo pari a circa 14 milioni.
L’Ebitda è diminuito dell’11,3% a 4,1 milioni, evidenziando una tenuta della marginalità al 15,6% (-40 punti base) grazie a un’attenta politica di contenimento dei costi che ha controbilancio il minor fatturato.
L’Ebit ha registrato un calo del 15,9% a circa 3 milioni, con un’incidenza sui ricavi all’11,3% (-90 punti base).
L’utile netto è sceso dell’11,8% a circa 2,96 milioni, con un tax rate sostanzialmente in linea al 2019 includendo anche nel 2020 il beneficio derivante dal Patent Box oltre che all’applicazione dello scomputo del primo acconto 2020 nel calcolo dell’IRAP sia per Fervi che per Riflex.
Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta riporta cassa per circa 2,96 milioni, in miglioramento rispetto agli 0,9 milioni al 31 dicembre 2019 grazie soprattutto alla generazione di cassa operativa, in parte assorbita dal pagamento di dividendi per circa 0,53 milioni.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, Fervi sottolinea che, nonostante la perdurante incertezza legata alla pandemia, il nuovo anno è iniziato nel migliore di modi per quanto riguarda le vendite del gruppo.
Nei primi tre mesi 2021, la società ha registrato il record di vendite relativo a un singolo trimestre, facendo ben sperare per il proseguo dell’esercizio. Il Gruppo è riuscito a sopperire alle criticità di fornitura grazie alla disponibilità di prodotti di magazzino ed ai rapporti ultradecennali con i propri fornitori. Sono state inoltre rivisti e comunicati ai clienti aumenti di listino dei prezzi di vendita necessari a salvaguardare la marginalità.
Seppur nel contesto di incertezza sopraccitato, il Gruppo proseguirà, inoltre, la propria strategia di crescita focalizzata, tra l’altro, sul costante impegno all’espansione dell’offerta di prodotti a catalogo e di supporto ai clienti, sulla massimizzazione della profittabilità, anche attraverso un’attenta politica di controllo dei costi, mantenendo la solidità patrimoniale e finanziaria che contraddistingue le aziende del Gruppo.
Infine, il Consiglio di amministrazione ha proposto la distribuzione di un dividendo pari a 0,26 euro per azione, in aumento rispetto alla cedola di 0,21 euro a valere sul 2019. Il dividendo, qualora approvato dall’Assemblea, sarà messo in pagamento il 5 maggio 2021 con data stacco cedola il 3 maggio 2021 e record date 4 maggio 2021.
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