Nel 2020 Fine Foods & Pharmaceuticals ha riportato un giro d’affari a 172 milioni, in aumento dell’8% su base annua. Performance attribuibile interamente alla crescita organica della società, generata soprattutto dall’area Food.
Dalla ripartizione per business unit emerge infatti che i ricavi “Food” sono saliti del 10,7% a 132 milioni (77% del fatturato) mentre quelli “Pharma” sono scesi leggermente (-1,2%) a 40 milioni (23% dei ricavi).
L’EBITDA adjusted, al netto di oneri non ricorrenti, è stato pari a 22,3 milioni, in crescita del 10%, e con il relativo margine salito lievemente al 13% dal precedente 12,7%.
L’EBIT adjusted ammonta a 10,6 milioni (-2%), spesati in particolare gli ammortamenti degli investimenti inerenti l’ampliamento dei siti produttivi di Zingonia-Verdellino e Brembate entrati in funzione nel corso del 2019.
L’esercizio si è chiuso con un utile netto adjusted, al netto di proventi e oneri non ricorrenti, a 9,3 milioni (-21%).
Sul fronte patrimoniale la liquidità netta rettificata (escluso il debito finanziario generato dai warrant), è stata pari a 53,8 milioni, in aumento di 10,8 milioni rispetto a fine 2019.
Il Cda proporrà all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo di 0,14 euro per azione, che sarà pagato dal 5 maggio 2021, con stacco cedola il 3 maggio 2021.
La società riporta che “il buon andamento dei volumi nel corso dell’anno 2020, principalmente dovuto all’essenzialità dei prodotti realizzati da Fine Foods, la capacità dimostrata fino ad ora di far fronte all’emergenza e assicurare la continuità produttiva e, non da ultimo, l’andamento positivo dei volumi nel primo trimestre 2021 ci portano ad escludere effetti negativi nell’anno in corso”.
L’AD Giorgio Ferraris, ha così commentato: “L’anno 2020 è stato estremamente sfidante. La provincia di Bergamo, dove si trovano i nostri due stabilimenti, è stata la prima regione in Europa ad essere colpita dal COVID-19 e abbiamo dovuto impiegare tutte le forze della nostra azienda e dei nostri dipendenti per uscire, quasi indenni, da una minaccia tanto spaventosa quanto, a quel tempo, sconosciuta. Per gran parte della prima metà dell’anno abbiamo navigato in acque sconosciute, accumulando un ritardo nei nostri ricavi, che è stato però più che compensato da un secondo semestre straordinario, sebbene altrettanto ricco di inefficienze inevitabili, dovute all’andamento caotico e irregolare dell’anno”.
“Ancora una volta, nonostante tutto”, aggiunge Ferraris, “Fine Foods ha avuto una crescita nettamente superiore a quella dei propri mercati di riferimento, integratori alimentari e farmaci in forma solida orale ed è riuscita a migliorare leggermente l’EBITDA Margin, impresa a dir poco straordinaria, considerate le circostanze, oltre che a far registrare un incremento nella soddisfazione dei dipendenti, che ha raggiunto i livelli più alti di sempre”.
“Crediamo che l’anno 2020”, conclude l’AD, “abbia dimostrato la solidità del modello di business di Fine Foods, nonché la forza e l’affidabilità della nostra società. La tragedia del COVID ha ulteriormente rafforzato la coesione della nostra azienda e la fiducia di tutti i nostri stakeholder, che saranno determinanti nel 2021 per riprendere i nostri programmi di crescita organica e di acquisizioni”.