Nel 2020 Officina Stellare ha riportato un Valore della Produzione di 7,3 milioni (7,9 milioni 2019), di cui ricavi delle vendite e delle prestazioni in forte crescita a 5,7 mln (+50,4% a/a).
La ripartizione del giro d’affari per area geografica continua a confermare il ruolo centrale dell’America, che ha generato il 66% delle vendite. L’area Asia-Pacific pesa per l’11%, l’Italia il 19% e l’area Europa (esclusa l’Italia), Middle East e Africa il 4%.
L’Amministratore Delegato Giovanni Dal Lago ha sottolineato in merito come l’esercizio sia stato chiuso con “un risultato che ci rende soddisfatti, considerato l’impatto che l’emergenza Covid-19 ha causato sulla filiera produttiva e distributiva, rendendo particolarmente difficoltosi gli approvvigionamenti, le spedizioni e le installazioni internazionali, causando inoltre uno slittamento sulle richieste di approvvigionamento dei payload ordinati, a seguito del rallentamento delle attività di lancio in orbita dei principali vettori occidentali e asiatici, che ha inevitabilmente ridimensionato il valore della produzione”.
E’ doveroso ricordare inoltre come “nessun ordine in corso ha in ogni caso subito cancellazioni o riduzioni, ma unicamente delle rischedulazioni sulle consegne. Siamo riusciti, in un periodo così difficile, a proseguire nella realizzazione della Space Factory che ci consentirà di incrementare la capacità produttiva, grazie all’ampliamento di quattro volte degli spazi produttivi”. Space Factory, che sarà completata entro l’autunno del corrente esercizio, permetterà a Officina Stellare di porsi in prima linea per poter cogliere le opportunità della New Space Economy che genererà un fatturato di 1.700 miliardi nel 2040.
Riportando il focus sui risultati del FY2020, a livello di gestione operativa l’Ebitda si è attestato a 1,6 milioni (2,9 mln 2019), con una marginalità al 22% (sul VdP). Una riduzione riconducibile alla rigidità dei costi fissi di produzione ma anche alle maggiori spese effettuate nel periodo funzionali alla realizzazione della Space Factory.
Il conto economico si è chiuso con un risultato netto positivo di 0,3 milioni (1,4 mln 2019).
Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre 2020 l’indebitamento finanziario netto ammonta a 4,1 milioni, contro un saldo sostanzialmente nullo a fine 2019, principalmente per effetto degli investimenti in immobilizzazioni.
Per quanto riguarda l’outlook, la società prosegue senza indugiare nella realizzazione della Space-Factory, credendo fortemente nel progetto industriale e consapevole che i volumi-tempi della New Space Economy non consentono ritardi.
Il 2021 sta confermando anche la positiva evoluzione dei mercati di riferimento del gruppo e l’incremento delle offerte in corso (superiori a 56,5 milioni), confermano le potenzialità del gruppo che vanta delle capabilities uniche, sia nella realizzazione di sistemi in volo, sia a terra.
Il portafoglio ordini al 30 marzo 2021 ammonta a 12,5 milioni (7 mln ricerca scientifica; 3,5 mln aerospazio; 2 milioni difesa), di cui 4,2 milioni acquisiti nel primo trimestre 2021 (3,6 milioni da due ordini “americani”).
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