Scm Sim (Aim) – Margine di intermediazione in calo a 3,2 mln (-15,8%) nel 2020

Scm Sim ha chiuso il 2020 con commissioni attive per 5,5 milioni (-20,3% a/a), nonostante il contesto macroeconomico influenzato dalla pandemia e l’uscita di alcuni consulenti finanziari nel corso del 2020.

Il margine di intermediazione si è fissato a 3,2 milioni (-15,8% a/a), come conseguenza dell’andamento del margine commissionale e della retrocessione media alla rete commerciale.

Il management si è impegnato nell’alleggerire la struttura organizzativa senza incidere sulla normale operatività, riuscendo a ridurre i costi operativi dell’11% rispetto al 2019 (-8% quelli relativi al personale e -18% quelli relativi alle altre spese amministrative).

Nonostante l’esercizio 2020 sia stato influenzato dall’emergenza Covid-19, questo si è chiuso con una perdita netta di 139 mila euro (utile netto di 15 mila euro nel 2019), in linea con quanto preventivato in fase di pianificazione dal management.

Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre 2020 gli Asset Under Control ammontano a 924 milioni (722 milioni a fine 2019). Nel comparto assicurativo sono state raccolte masse per oltre 290 milioni, derivanti soprattutto dall’acquisizione di una parte della rete commerciale di Eurovita. I patrimoni in gestione sono pari a 160 milioni, mentre i patrimoni derivanti dalla consulenza sono pari a 389 milioni, di cui 158 milioni in materia di investimenti e 231 milioni in consulenza generica.

Sostanzialmente in linea il patrimonio della Aicav pari a 18 milioni, mentre cresce in maniera significativa il valore dei prodotti assicurativi che si attesta a 356 milioni rispetto a 62 milioni del 2019.

Per il triennio 2021-2023 il management punta all’incremento delle masse raccolte, al consolidamento della redditività e al potenziamento della rete commerciale, attraverso il reclutamento di consulenti finanziari e private banker.

La società prevede una crescita nel triennio basata principalmente sui seguenti driver:

  • reclutamento di consulenti finanziari provenienti da altre reti e di private banker
    dipendenti dal settore bancario;
  • sviluppo della rete commerciale mediante il consolidamento delle competenze acquisite
    dai consulenti finanziari e assicurative;
  • efficientamento dell’operatività e maggiore capacità di gestione, realizzato anche a
    seguito dell’ottenimento dell’autorizzazione alla detenzione degli asset;
  • rilascio di nuovi servizi con cadenza trimestrale;
  • digitalizzazione di tutte le attività a basso valore aggiunto (es. rendicontazione non
    periodica alla clientela);
  • implementazione e rilascio di un software, chiamato “Wealth Plan”, che consenta di dare
    al cliente una visione complessiva del suo patrimonio.

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