SG Company ha chiuso l’esercizio 2020 con ricavi pari a 9 milioni (-71% rispetto al 2019).
In un anno su cui hanno pesato pesantemente gli effetti della pandemia, il gruppo ha reagito sfruttando il proprio know how per il lancio di nuovi prodotti, che sapessero interpretare le diverse esigenze del mercato.
Nello specifico, il margine di business in termini relativi (ricavi netti decurtati dei costi diretti), è passato dal 26% del 2019 al 32,7% nel 2020, performance riconducile al diverso mix prodotto. In particolare, il servizio phygital, facendo leva su strumenti digitali, vede un minore ricorso a fornitori esterni, in relazione a locazioni spazi, allestimenti e sceniche, avendo un contributo maggiore in termini di creatività/strategia, equivalenti a ore uomo.
L’Ebitda adjusted e l’Ebit adjusted sono risultati negativi rispettivamente per 3,4 milioni (-2,1 milioni nel 2019) e per 3,8 milioni (era -2,5 milioni nel 2019). Quest’ultimo assorbe l’effetto dei soli accantonamenti in quanto il gruppo, in applicazione delle previsioni temporanee in merito al calcolo degli ammortamenti a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19, non ha proceduto all’inserimento degli ammortamenti civilistici nel bilancio consolidato.
Il periodo è stato archiviato con una perdita netta di 3,1 milioni (-3,6 milioni nel 2019).
Dal lato patrimoniale, al 31 dicembre 2020 l’indebitamento finanziario netto aumenta a 3,4 milioni da 1,1 milioni a fine anno 2019, una variazione che evidenzia un assorbimento di circa 2,3 milioni, coerentemente con il trend della gestione operativa, mitigato dalla gestione del circolante.
“Nel corso del 2020 l’azienda è stata completamente ridisegnata: sono stati profondamente modificati management e struttura, con l’ingresso di nuovi ottimi professionisti apicali e con il nuovo Piano Industriale per il triennio 2021-2023 sono state create nuove linee di business, avviando una trasformazione in direzione di una tech company”, ha dichiarato Francesco Merone, CFO della società.
In merito all’evoluzione prevedibile della gestione, il management si attende un primo semestre 2021 debole, poco indicativo, come l’esercizio 2020, delle effettive possibilità future di sviluppo e risultati. Il gruppo è focalizzato sulla necessità di intraprendere un percorso di rivoluzione interna, che si declinerà nelle seguenti direttrici, come
anche definito nel Piano Industriale presentato nel mese di novembre 2020:
- Internazionalizzazione, con l’intenzione di mitigare i fenomeni estremi ed esogeni
- (Phy-)Digital & MarTech, con la ricerca di un partner sugli aspetti digital, con il quale rafforzare l’offerta del Gruppo (MarTech in primis) e intercettare lo sviluppo del nuovo canale phygital;
- Data Valorization, con la raccolta e analisi dei dati e nella conseguente estrazione del
valore, processo organizzato su quattro diverse attività (Data gathering first e third party data, Data visualization, Data analysis e Data actionability); - Automazione e innovazione rivolta verso l’interno, quale naturale prosecuzione del progetto AFC 2.0. Il Gruppo nel 2021 procederà all’introduzione di un aggiornamento significativo dei propri sistemi gestionali, con un update del software ERP e aggiunta di nuovi moduli per la completa digitalizzazione dei propri processi e completa automazione dei processi di tesoreria.
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