KI Group – Il rilancio passa dalla riorganizzazione e il rafforzamento del business 

KI Group Holding prosegue con il percorso di riorganizzazione del business e rafforzamento economico-patrimoniale unitamente alle iniziative commerciali destinate a mitigare l’impatto della pandemia. Iniziative quali il potenziamento del teleselling nonché l’implementazione e il consolidamento di altri canali tra cui la vendita di prodotti a marchio attraverso un’autonoma piattaforma di web selling. Nel processo di rilancio si inseriscono anche l’accordo in esclusiva con Glovo siglato lo scorso dicembre e l’acquisizione del 100% di Bio & Tradizione del gennaio di quest’anno. Dal lato del consolidamento patrimoniale, dopo l’aumento di capitale da 2,25 milioni eseguito nel 2020 ed interamente sottoscritto e versato nel 2021 da tutti i soci di Ki Group s.r.l, prosegue quello da massimi 3 milioni, di cui oltre 500mila euro versati, dallo scorso dicembre ad oggi, da parte di Negma Group. Inoltre Invitalia ha sottoscritto un bond da 2,7 milioni, a favore di KI Group s.r.l stessa, e la società prevede la revoca del status di liquidazione della controllata “La Fonte della Vita”. 

Modello di business

KI Group Holding opera, tramite le controllate KI Group, La Fonte della Vita e Organic Food Retail, nella distribuzione all’ingrosso, commercializzazione e produzione di prodotti biologici e naturali, prevalentemente nel territorio nazionale, e principalmente attraverso i canali specializzati (alimentari biologici, erboristerie e farmacie).

KI, pioniera nel mondo dell’alimentazione biologica, inizia il suo percorso come laboratorio che sfornava biscotti e confezionava farine e cereali biologici e incontra i suoi futuri importanti clienti, ovvero i primi storici negozi specializzati di alimentazione naturale che si andavano diffondendo in Italia ed alcuni centri macrobiotici.

Negli anni successivi, la domanda crescente richiede un rafforzamento significativo di tutta l’azienda, processo che vede l’acquisizione del 100% de “La Fonte della Vita”, una delle prime realtà produttive italiane specializzata nella produzione di proteine vegetali biologiche.

Nel confermare la sua strategia di espansione, KI Group entra poi a far parte di Bioera e nel 2013 sbarca sul mercato AIM Italia.

Il percorso di rafforzamento è proseguito anche negli ultimi anni con la ricerca di nuovi canali da servire in Italia e all’estero. 

Ultimi avvenimenti 

KI Group Holding porta avanti il processo di riorganizzazione del business e rafforzamento economico-patrimoniale unitamente alle iniziative commerciali destinate a mitigare l’impatto della pandemia.

Iniziative quali il potenziamento del teleselling nonché l’implementazione e il consolidamento di altri canali tra cui la vendita di prodotti a marchio attraverso un’autonoma piattaforma di web selling.

In tale contesto, a fine 2020, la società, attraverso la partecipata al 48,44% KI Group, ha anche siglato un accordo in esclusiva con Glovo, piattaforma di consegne a domicilio multi-categoria, mettendo a disposizione della clientela una selezione di prodotti biologici certificati attraverso i punti vendita specializzati che aderiscono all’iniziativa e che sono così presenti sulla piattaforma stessa.

A gennaio 2021, la stessa controllata ha acquisito il 100% dell’industria alimentare Bio & Tradizione. La società, nota principalmente per il marchio Verde&Bio, produce attraverso due linee complete per la produzione di prodotti da forno dolci e salati interamente biologici.

Tra le iniziative volte invece al rafforzamento patrimoniale, vi sono un finanziamento bancario da 1 milione a favore di KI Group s.r.l. con deconsolidamento della partecipazione in quest’ultima, un aumento di capitale riservato a Negma Group per massimi 5 milioni a fronte dell’emissione di 50 milioni di warrant, un aumento di capitale e un’emissione di obbligazioni convertibili, anche con l’esclusione del diritto di opzione, per massimi 3 milioni, di cui oltre 500mila euro versati da Negma Group stessa dallo scorso dicembre ad oggi. Operazioni che seguono l’aumento di capitale da 2,25 milioni eseguito nel corso del 2020 ed interamente sottoscritto e versato nel 2021 da tutti i soci di Ki Group s.r.l.

Infine, ha comunicato, attraverso la partecipata al 48,44% Ki Group s.r.l, che  InvItalia (Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa) ha sottoscritto a favore di Ki Group s.r.l stessa un bond del valore di 2,7 milioni ai sensi dell’art. 26 della c.d. “Legge Rilancio” .

Ki Group beneficerà, in conseguenza delle agevolazioni contenute nel Decreto Rilancio, di un credito d’imposta di 0,6 milioni, e Ki Group Holding di un beneficio diretto ulteriore, sempre in forma di credito di imposta, di 0,2 milioni in qualità di sottoscrittore dell’aumento di capitale di Ki Group da 2 milioni deliberato nel corso dell’esercizio 2020 e completato nello scorso mese di febbraio 2021.

Conto economico

Si premette che la società ha riesposto i dati economici del primo semestre 2019 al fine di considerare, anche per tale periodo, Organic Oils Italia, società ceduta il 20 aprile 2020, tra le discontinued operation.

Nel primo semestre 2020 i ricavi consolidati, riferiti essenzialmente alla attività di distribuzione, si sono attestati a 6,4 milioni, in calo del 59,5% su base annua.

Una contrazione che si è riflessa sulla gestione operativa, con l’Ebitda e l’Ebit negativi, rispettivamente per 964mila euro e 1,4 milioni, a fronte di precedenti deficit pari a 85mila euro e 621mila euro. Il tutto in presenza di ammortamenti e svalutazioni scesi del 14%.

Gli oneri finanziari netti sono aumentati a 155mila euro dai precedenti 35mila euro.

Il periodo in esame si è chiuso con una perdita netta in calo a 843mila euro dal precedente deficit di 946mila euro.

Una dinamica che beneficiato di un utile da “discontinued operation”, pari a 989mila euro, dal precedente valore negativo di 325mila euro, e che più che compensa la presenza di imposte per 252 mila euro rispetto a precedenti imposte attive per 35mila euro.

Stato patrimoniale  

L’indebitamento finanziario netto cifra in 7,6 milioni rispetto ai 7,7 milioni di fine 2019. Nel primo semestre 2020 Ki Group Holding ha sottoscritto due nuovi finanziamenti per complessivi 2,4 milioni.

Il patrimonio netto è negativo per 10,6 milioni. A fronte di tale situazione il management ha individuato “le modalità di copertura sopra descritte e ritiene che tali azioni e provvedimenti, in assenza del buon esito dei quali sussistono significative incertezze riguardanti la capacità del Gruppo a continuare ad operare in un futuro prevedibile, siano ragionevolmente attuabili nell’arco dei prossimi mesi”.

Ratio

I principali ratio mostrano la debolezza della struttura finanziaria e dei fondamentali con riferimento sia  all’indicatore della capacità del ripagamento del debito sia al grado di indebitamento. Analogo il discorso per l’indicatore del ritorno per gli azionisti. 

Outlook

Ki Group Holding intende proseguire con la generale riorganizzazione delle proprie attività avviata nel corso del 2019 al fine di rafforzare il business tramite le proprie controllate.

“In particolare, la controllata Ki Group S.r.l. è prevista intensificare l’attuazione delle strategie commerciali avviate già nel corso dello scorso esercizio volte allo sviluppo delle attività distributive nei canali farmacia, gdo ed export”.

Inoltre intende perseguire “un rafforzamento delle attività distributive esistenti, attraverso un ulteriore ampliamento del parco clienti e della gamma di prodotti e servizi offerti alla clientela, il potenziamento dell’organizzazione e della struttura commerciale e distributiva, nonché l’aumento dell’efficacia e dell’efficienza dei principali processi operativi”.

Per il secondo semestre 2020, il management “ipotizza i ricavi inferiori di circa il 38% rispetto a quanto generato nello stesso periodo dell’esercizio precedente ed un Ebitda invece in miglioramento rispetto a quanto consuntivato nel corso del primo semestre 2020”.

Borsa

Negli scorsi mesi le azioni KI Group sono state pesantemente impattate, come la maggior parte dei titoli a Piazza Affari, dalle incertezze e dai timori legati alla diffusione della pandemia da Covid-19, fino a toccare un minimo dell’ultimo anno a 0,18 euro (12 agosto 2020), salvo poi mettere a segno un recupero cumulato del 18% fino agli attuali 0,212 euro.

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