Vimi Fasteners (Aim) – Scendono i ricavi ma migliora la marginalità nel 2020, previsto 2021 in crescita

Vimi Fasteners ha archiviato il 2020 con ricavi in calo del 16,9% a 39,1 milioni, per effetto della pandemia da Covid 19 e della conseguente contrazione dei principali settori di mercato nei quali il Gruppo opera.

Dopo un primo bimestre allineato al 2019, i mesi di marzo, aprile e maggio hanno evidenziato una significativa riduzione del fatturato, per poi risalire ai livelli di inizio anno nel mese di giugno. Il primo semestre è risultato particolarmente colpito dagli effetti del lockdown con una riduzione del 21% rispetto al 2019, mentre nel secondo semestre la contrazione si è attenuata attestandosi comunque al 13%.

La riduzione dei ricavi è stata più sensibile verso la clientela che opera nella filiera automotive, un settore importante per Vimi Fasteners che tuttavia ha ridotto significativamente il suo peso sul fatturato negli ultimi anni per la diversificazione produttiva intrapresa verso altri settori industriali.

A livello di margini operativi, l’Ebitda è diminuito del 4,9% a 3,96 milioni, con un’incidenza sul fatturato salita al 10,1% (+130 punti base) grazie al miglioramento dell’efficienza produttiva nel rinnovato stabilimento di Novellara, assieme ad un’attenta gestione dei costi di struttura.

L’Ebit è risultato negativo per 0,33 milioni (-0,16 milioni nel 2019), dopo ammortamenti per 4,3 milioni derivanti dal piano di investimenti realizzati negli anni precedenti.

L’esercizio si è chiuso con una perdita netta di 0,25 milioni, rispetto all’utile di 1,1 milioni del 2019.

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 19,6 milioni, sostanzialmente in linea al valore al 31 dicembre 2019. Un risultato ritenuto soddisfacente dal gruppo, se si considera l’impatto del lockdown e la conseguente significativa riduzione dei volumi di vendita.

Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, i primi mesi del 2021 hanno evidenziato un aumento delle acquisizioni ordini, trainato dai settori automotive, industriale ed agricolo. L’aumento della domanda trova la sua origine sia nella ricostituzione delle scorte di magazzino sia nell’aumento della domanda sostenuta dalle politiche di sviluppo e sostegno all’economia portate avanti dai maggiori paesi industrializzati.

La società prevede una forte crescita dei mercati anche nella seconda parte del 2021, a seguito del programma di vaccinazione su larga scala della popolazione mondiale. Si prevede quindi un esercizio 2021 in crescita, con ricavi simili a quelli del 2019 e un significativo aumento della redditività industriale.

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