Credit Suisse ha annunciato un onere per 4,4 miliardi di franchi collegati a un hedge fund americano (indicato dalla stampa in Archegos Capital Management), finito in default dopo i mancati oneri sulle margin call richiesti dagli stessi istituti che avevano finanziato le operazioni a leva finanziaria, tra cui la banca elvetica.
Credit Suisse “prevede una perdita ante imposte per il primo trimestre 2021 di circa 900 milioni di franchi, che include un onere di 4,4 miliardi in relazione ai mancati impegni sui margini da parte dell’hedge fund statunitense come annunciato lo scorso 29 marzo”, spiega una nota.
L’onere, spiega la banca, “annullerà la performance molto forte che sarebbe stata altrimenti raggiunta dall’investment banking e l’aumento degli utili su base annua in tutte e tre le attività di gestione patrimoniale, con particolare forza nella nostra divisione Asia-Pacifico”. In termini di posizione patrimoniale, il CET1 ratio dei primi tre mesi 2021 è stimato di “almeno il 12%”.
la banca svizzera ha inoltre tagliato il dividendo proposto e sospeso il programma di buy-back, che non verrà ripreso prima “di aver riguadagnato i coefficienti patrimoniali target e il dividendo”.
A seguito della vicenda, Brian Chin, Ceo dell’Investment Banking, si dimette dal suo ruolo nell’Executive Board, a partire dal 30 aprile 2021. Lara Warner, Chief Risk and Compliance Officer, si dimette dal suo ruolo nell’Esecutive Board, con effetto da oggi 6 aprile. Entrambi lasceranno la banca.
A partire dal 1° maggio 2021, Christian Meissner sarà nominato CEO dell’Investment Banking e membro dell’Executive Board.
Joachim Oechslin è nominato ad interim Chief Risk Officer e membro dell’Executive Board, a partire da oggi 6 aprile 2021, mentre Thomas Grotzer è nominato ad interim Global Head of Compliance, sempre a partire d oggi 6 aprile 2021.
Il board ha poi dato il via libera al ritiro della proposta sui compensi variabili.
