Petrus Advisers, socio di Creval con il 3% del capitale, spiega che l’Opa promossa da Crédit Agricole non valorizza in maniera adeguata l’istituto né su base stand alone né in ottica M&A, concordando con quanto dichiarato dal cda in merito alle ragioni per cui l’offerta non è congrua da un punto di vista finanziario.
In una nota, come riportano fonti di stampa, Petrus ricorda che le fairness opinion fornite dagli advisor di Creval valorizzano la banca in una forchetta compresa tra 12,95-22,7 euro per azione, aggiungendo che la soglia minima indicata da una banca del calibro di Bank of America è pari a 15,2 euro per azione.
“Non vediamo alcun terreno comune per eventuali reclami da parte di Credit Agricole. Alla luce del fatto che la loro offerta di 10.50 euro per azione è semplicemente troppo bassa per essere presa in considerazione. Dall’inizio del periodo di offerta, il prezzo delle azioni del Creval è rimasto costantemente sopra 12 euro per azine, suggerendo che il mercato, come noi, continua a supportare il Creval e il suo management team e non presta alcuna credibilità al tentativo di Crédit Agricole di metterci in guardia rispetto al nostro investimento in Creval”, riporta la nota.
“I tentativi ostili di Credit Agricole di confutare le analisi degli advisor finanziari di CreVal, addirittura insinuando che queste siano “potenzialmente fuorvianti”, non hanno eguali, le consideriamo affermazioni forti supportate da argomentazioni deboli e paragonabili a una lunga storia di goffi e fallimentari tentativi francoitaliani di M&A in vari settori”, ribadendo di “non aderire all’Opa ostile e al ribasso di Crédit Agricole”.
Il fondo inglese ha poi spiegato che voterà contro la proposta presentata da Crédit Agricole di rinviare a dopo l’Opa il rinnovo del cda, all’ordine del giorno dell’assemblea del prossimo 19 aprile.
Questa proposta ci sembra un mero tentativo di Crédit Agricole di proteggere il proprio downside nel caso in cui il fallimento dell’Opa sia ufficiale e CA si ritrovi con una quota di minoranza orfana e dal limitato senso strategico, e allo stesso tempo chiedere agli altri azionisti di rinunciare al proprio diritto di continuare a vedere creazione di valore per il CreVal, sotto la guida di un cda forte a seguito della prossima assemblea”, si legge nella nota.
“Essendo un azionista rilevante del Creval, Crédit Agricole avrebbe potuto presentare i propri candidati per il cda, ma sembra invece essere stato distratto dall’Opa e dalla propria strategia costruita sul giocare a ribasso e sminuire il valore del Creval. I soci del CreVal dovrebbero quindi essere liberi di esprimere il proprio parere e nominare un nuovo cda all’assemblea del 19 aprile 2021”, puntualizza la nota.
“Ci riteniamo soddisfatti dei risultati raggiunti dall’attuale cda e pertanto supporteremo la lista presentata da un altro azionista significativo, DGFD. Petrus Advisers contribuirà ad assicurare qualità e creazione di valore per tutti a livello del cda ed un continuo focus sull’esecuzione del business plan 2019-2023. Suggeriamo agli altri azionisti del Creval di unirsi a noi”, continua la nota.
Infine, “ribadiamo il nostro invito a non aderire all’Opa ostile e al ribasso di Crédit Agricole a tutti gli altri azionisti del Creval e suggeriamo inoltre a Credit Agricole di riconoscere la qualità di Creval e della sua leadership offrendo un prezzo sostanzialmente più alto oppure, semplicemente, di lasciar perdere”, conclude la nota.
Intorno alle 10:25 a Piazza Affari il titolo cede lo 0,7% a 12,29 euro, mantenendosi ben al di sopra del prezzo dell’Opa. L’indice di settore sale dello 0,2 per cento.