Osai (Aim) – Buona resilienza all’impatto Covid e forti prospettive nel lungo termine

La crisi pandemica ha sancito un’interruzione della crescita di Osai per la prima volta nella sua storia, con il Gruppo che ha evidenziato comunque una buona resilienza del business limitando il calo dei ricavi rispetto a molte altre realtà operanti nello stesso mercato. Pur mantenendo la necessaria cautela dettata da uno scenario ancora incerto, la Società prevede un graduale recupero a partire dalla seconda metà del 2021 per poi riprendere con vigore la crescita nel 2022. Outlook avallato anche dagli analisti, che sottolineano le importanti opportunità nel medio-lungo periodo con progetti innovativi legati anche all’economia circolare.

“Siamo molto soddisfatti di come abbiamo affrontato l’anno più difficile della nostra storia ormai trentennale e per i risultati ottenuti nel 2020, che rappresentano, in considerazione dell’attuale scenario nazionale e internazionale, un importante traguardo e punto di partenza per guardare al futuro”.

Così commenta Fabio Benetti, Amministratore delegato di Osai Automation System, i risultati dello scorso esercizio, anno in cui, nonostante l’incertezza legata alla pandemia, la Società ha raggiunto un altro importante obiettivo, la quotazione all’Aim Italia lo scorso novembre.

“Un traguardo che riteniamo essere un ulteriore esempio della capacità del Gruppo e delle sue persone di saper cogliere le opportunità dalle situazioni più difficili e di saper affrontare con lucidità, seppur in un contesto sfidante, nuovi obiettivi di grande impatto per il futuro”.

Osai ha dimostrato di essere in grado nei momenti più difficili, contraddistinti dalle restrizioni conseguenti alla diffusione del Covid 19 che hanno limitato la produzione per quasi tre mesi, di resistere con forza, resilienza e capacità di reazione, evidenziando una contrazione dei risultati contenuta rispetto a molte altre realtà che operano negli stessi settori.

“È evidente – prosegue Benetti – che le aspettative per il 2020 fossero ben diverse prima dello scoppio della crisi, ma alla luce dell’evoluzione e degli impatti globali negativi della pandemia non possiamo che ritenerci soddisfatti”.

L’emergenza sanitaria è stata infatti un evento che ha segnato negativamente l’economia mondiale, causando un’interruzione della crescita del Gruppo per la prima volta in 30 anni di storia che il management è comunque fiducioso sia solo temporanea.

“Riteniamo che il 2021 sarà l’anno che ci riporterà lentamente verso normalità ai livelli pre-covid, garantendo una buona velocità di ripresa grazie alla progressiva stabilizzazione del quadro congiunturale, seppure al momento prevale una indiscutibile incertezza e prudenza nel generare nuovi ordinativi”.

I risultati 2020: calo contenuto dei ricavi e diminuzione del debito

“La contrazione sui ricavi è stata inevitabile visto le forti limitazioni che hanno quasi azzerato la produzione per oltre due mesi, l’impossibilità di viaggiare per completare le installazioni ed avviamenti presso le sedi dei clienti hanno fortemente penalizzato la conclusione delle attività e i risultati conseguenti”.

Ciononostante, Osai è riuscita comunque a contenere il calo del fatturato al 9,4% a circa 32 milioni, anche grazie alla diversificazione che contraddistingue il business e che ha consentito una flessione meno marcata rispetto ad altre realtà operanti nello stesso mercato.

Da sottolineare in particolare, oltre alla forte vocazione internazionale del Gruppo con un quota export che ha superato l’83% del fatturato, la tenuta della divisione Semiconduttori, che ha registrato ricavi sostanzialmente stabili a 16 milioni grazie al consolidamento della posizione aziendale sul mercato e all’ampliamento delle applicazioni riguardanti la mobilità elettrica in forte espansione a livello globale.

L’effetto della pandemia ha penalizzato la marginalità, complici le restrizioni anti-contagio e le politiche sociali virtuose intraprese dalla Capogruppo a favore e supporto del proprio personale, con un Ebitda di minuito del 37,2% a 3,35 milioni.

MidCap Partners evidenzia che la società ha scelto di non fare ricorso alla CIG, che avrebbe consentito di raggiungere un Ebitda di circa 4,1 milioni con una marginalità di poco inferiore al 2019 nonostante la diminuzione dei volumi.

L’esercizio si è chiuso con un utile netto di 0,35 milioni (1,9 milioni nel 2019), sul quale hanno influito anche le scelte virtuose della Società, tra cui la mancata adozione degli ammortizzatori sociali e i costi connessi per la quotazione in borsa, per un impatto complessivo di circa 1 milione.

Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto si è ridotto a 11,9 milioni dai 17,4 milioni al 31 dicembre 2019, per effetto dell’aumento di capitale avvenuto in sede di Ipo pari a 6 milioni.

Da sottolineare, inoltre, come nonostante le difficoltà causate dalla pandemia, nel 2020 la società abbia continuato a investire risorse in innovazione e sviluppo destinando all’attività di R&D circa 2,5 milioni, un importo commisurabile a quello dell’esercizio 2019.

“I progetti spaziano in diversi ambiti tra i quali: l’economica circolare (progetto Re4M), l’attività di testing sui sensori, lo sviluppo di nuovi ed innovativi processi laser e l’intelligenza artificiale (AI) applicata alla visione ed ispezione ottica” dichiara Benetti.

Outlook: 2021 ancora incerto ma attesa forte ripresa nel 2022

“L’evoluzione globale della pandemia risulta ancora problematica ed è evidente che le conseguenze si protrarranno nel corso del nuovo anno, soprattutto nel primo semestre 2021” sottolinea il Ceo.

“È prevedibile che inizieremo ad apprezzare le prime variazioni positive a livello globale dalla seconda metà dell’anno, periodo nel quale si prevede anche una ripresa della mobilità tra i Paesi grazie alle certificazioni vaccinali, attualmente in fase di definizione”.

L’ultimo trimestre 2020 e i primi mesi del 2021 hanno comunque già evidenziato segnali di ripresa, connotata da una vivacità commerciale che il Gruppo si auspica possa tradursi in nuovi ordinativi.

“Le richieste di offerta da parte del mercato sono notevolmente aumentate, in particolare nei settori in sofferenza nel corso del 2020 come l’automotive, da cui potrebbe conseguire una ripresa significativa delle vendite della Divisione Elettronica nel corso d’anno”.

“Alla luce di questi aspetti, riteniamo che i mercati, in particolare quelli che coinvolgono le Divisioni Automazione ed Elettronica, potranno avere sviluppi anche improvvisi, seppure al momento prevale una indiscutibile incertezza e prudenza nel generare nuovi ordinativi, in particolare per il primo semestre”.

L’obiettivo della Società resta comunque quello di mettere in atto ogni politica strategica proattiva per farsi trovare pronta nel momento in cui la situazione a livello globale tornerà gradualmente alla normalità e poter riportare i livelli produttivi al periodo pre-Covid.

“Grazie agli effetti positivi delle campagne vaccinali in corso e alla ripresa della mobilità, ci attendiamo un secondo semestre in forte recupero che permetterà alla Società di raggiungere velocemente i livelli pre-covid per riprendere a crescere con vigore nel 2022”.

I giudizi degli analisti

I giudizi degli analisti su Osai restano positivi, alla luce della buona resilienza mostrata nel 2020 e delle buone prospettive dei prossimi anni. In particolare, KT&Partners sottolinea le opportunità legate al progetto RE4M che si rivolge al mercato in crescita dei rifiuti elettronici e che dovrebbe entrare a regime nel 2023.

A ciò si aggiunge l’outlook positivo del settore dei Semiconduttori, su cui Osai si sta sempre più focalizzando con soluzioni innovative.

KT&T Partners (giudizio ‘hold’ e tp a 5,59 euro) prevede che le vendite cresceranno ad un Cagr 2020-2025 del 22% raggiungendo 85,5 milioni nel 2025, accompagnate da un graduale miglioramento dell’Ebitda margin fino al 17,6% nel 2025 (10,5% nel 2020).

Anche MidCap Partners (giudizio ‘buy’ e tp a 6 euro) mantiene una view positiva sulla società, alla luce delle interessanti potenzialità di lungo periodo, di un miglioramento del product mix verso prodotti a marginalità più elevate con il ramp up delle divisioni Laser e Semiconduttori e sulla fiducia nella capacità di execution del management.

La boutique finanziaria stima ricavi in crescita a un Cagr 2020-2023 di circa il 23% fino a raggiungere i 60 milioni nel 2023 e dell’Ebitda del 42% a circa 10 milioni.

 

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