Mercati asiatici – Seduta in ordine sparso, su Giappone giù Cina e Hong Kong

Seduta incerta per le principali piazze finanziarie asiatiche dopo i rialzi a Wall Street, sostenuti dai guadagni delle grandi società tecnologiche che beneficiano di rendimenti obbligazionari inferiori. Tuttavia l’aumento delle richieste di sussidi di disoccupazione ha intaccato parte dell’entusiasmo.

A frenare i listini asiatici il dato macro cinese sull’inflazione. La Cina ha riportato un aumento dei prezzi più forte del previsto che potrebbe spingere le autorità ad agire per raffreddare l’inflazione.

L’indice dei prezzi al consumo è aumentato tendenziale dello 0,4% a marzo rispetto a meno 0,2% di febbraio, a causa di un aumento dei prezzi del carburante di quasi il 12% rispetto all’anno precedente. I prezzi alla produzione sono aumentati del 4,4% rispetto all’anno precedente, il ritmo più veloce in oltre quattro anni.

In aggiunta a ciò, un nuovo ciclo di sanzioni statunitensi, questa volta contro sette produttori cinesi di supercomputer, ha riacceso la preoccupazione per gli attriti commerciali tra le due maggiori economie, ha affermato Jeffrey Halley di Oanda.

Nel frattempo, negli Stati Uniti gli investitori stanno mostrando un cauto ottimismo sulla ripresa economica anche grazie all’accelerazione nella distribuzione dei vaccini.

Tuttavia la ripresa ha ancora molta strada da fare. Il numero di americani che hanno presentato istanza di sussidio di disoccupazione la scorsa settimana è aumentato di nuovo, dato che ancora molte attività rimangono chiuse o parzialmente chiuse a causa della pandemia.

Nelle osservazioni al Fondo monetario internazionale giovedì, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha affermato che una serie di fattori stanno mettendo la nazione “sulla buona strada per consentire una piena riapertura dell’economia abbastanza presto”.

Sul Forex, il cambio euro/dollaro si attesta a 1,1895 mentre il dollaro/yen si fissa a 109,43. Tra le materie prime, petrolio in calo con il Brent a 63,03 dollari al barile (-0,3%) e il Wti a 59,56 dollari al barile (-0,1%). Oro a 1.750 dollari l’oncia (-0,5%).

Tornando ai listini asiatici, in Cina Shanghai e Shenzhen in flessione rispettivamente a -0,8% e -0,9%. Allineata Hong Kong (-0,9%).

In Giappone, in frazionale rialzo sia il Nikkei (+0,6%) che il Topix (+0,7%).

Il tutto dopo le seguenti chiusure di ieri a Wall Street: Dow Jones +0,2%; S&P 500 +0,4%; Nasdaq +1%.