RCS Mediagroup intende introdurre il voto maggiorato e gli azionisti saranno chiamati a votare la relativa modifica dello statuto nell’assemblea del prossimo 29 aprile.
“Per quanto attiene l’entità della maggiorazione del diritto di voto, il cda ha ritenuto di proporvi la maggiorazione massima di due voti per ciascuna azione. Il cda ritiene infatti che un coefficiente di maggiorazione pari a due voti sia idoneo ad assicurare che la maggiorazione del voto sia effettivamente ed efficacemente premiante per gli azionisti che intendano avvalersene”, si legge nella nella documentazione depositata in vista dell’assemblea.
La maggiorazione del diritto di voto, consentendo di deviare dal principio one share-one vote, permette alle società quotate di incentivare investimenti di medio-lungo termine da parte degli azionisti, i quali, in virtu’ del beneficio che gli viene riconosciuto, vedono rafforzato il proprio ruolo nella governance della società”, aggiunge il documento.
“L’introduzione della maggiorazione del diritto di voto risponda agli interessi della società in quanto finalizzato a incoraggiare un approccio all’investimento di medio-lungo periodo, favorendo dunque la presenza di investitori stabili”, spiega il documento.
“La stabilità dell’azionariato consentirà un incremento durevole del valore delle azioni e permetterà di supportare la realizzazione di progetti destinati a svilupparsi in un orizzonte temporale medio-lungo concorrendo a realizzare un successo sostenibile in linea con quanto raccomandato dal codice di corporate governance e contrastare fenomeni di volatilità del titolo, connessi nella maggior parte dei casi a operazioni speculative e/o di breve periodo”, sottolinea il documento.
In caso di richiesta di maggiorazione dei diritti di voto, al termine dei 24 mesi consecutivi di detenzione, Urbano Cairo (titolare del 59,83% del capitale attraverso Cairo Communications e U.T. Communications) avrebbe il 65,3% dei diritti di voto, Diego Della Valle (che ha in capo il 7,624% del capitale) avrebbe l’8,295% dei diritti di voto, Mediobanca (che detiene il 6,546% del capitale) avrebbe il 7,122% dei diritti di voto, Unipol Gruppo (che possiede il 4,891% del capitale) avrebbe il 5,322% dei diritti di voto e China National Chemical Corporation (titolare del 4,732% del capitale) avrebbe il 5,149% dei diritti di voto.