Nel primo trimestre 2021 SICIT Group ha riportato ricavi consolidati pari a 22 milioni (+11,9% a/a), in continuità con il trend di crescita a doppia cifra registrato nel 2020.
Nel periodo in esame il progresso ha riguardato tanto i biostimolanti per l’agricoltura (+17%) quanto il grasso animale per la produzione di biocombustibili per la produzione energetica (+29,4%); come pure i ricavi da servizi per il ritiro dei residui conciari (+13,3%).
I ritardanti per l’industria del gesso (-10,1%) si confermano invece in rallentamento, a causa dei perduranti effetti dell’emergenza Covid sul mercato mondiale dell’edilizia. Anche se, a tale proposito, nel primo trimestre del 2020, le vendite di ritardanti erano state eccezionalmente elevate (+19,6% rispetto al Q1 2019), avendo beneficiato di un effetto accaparramento, da parte dei clienti, in vista di prevedibili lockdown in chiave Covid.
In tal senso, le vendite di ritardanti nel primo trimestre 2021, se confrontate con il primo trimestre 2019 (3,6 milioni – ultimo anno pre-pandemia), registrerebbero un significativo +7,6%.
Analogamente, la crescita ha riguardato pressoché tutte le aree geografiche: dall’Europa (incluso Italia, +3,8% di cui Italia +17,8% e altri Paesi in Europa -3,8%), all’APAC (+28,9%), Americas (+2,8%) e il Resto del Mondo (Middle East e Africa, +92,5%).
Massimo Neresini, CEO di SICIT Group, ha commentato: “Il 2021 è partito molto bene, in continuità con un anno eccellente, come quello appena passato, nonostante il perdurare della pandemia. Crescono tutte le aree di business, ad eccezione dei ritardanti per l’edilizia – che tuttavia performano meglio delle nostre previsioni e sono addirittura in crescita
rispetto al primo trimestre del 2019 (ultimo anno pre-pandemia) – e crescono quasi tutte le aree geografiche”.
“Tra i fenomeni più significativi”, aggiunge Neresini, “vale la pena menzionare tre fattori: la sempre crescente domanda di biostimolanti, in cui si aggiungono nuovi ed importanti clienti, in quella che per noi è un’area di business fondamentale; la disponibilità, per la vendita, di un grasso animale purificato e de-acidificato di ottima qualità, il cui prezzo di vendita è significativamente superiore ai prezzi medi storicamente registrati da SICIT ed i cui impatti sul fatturato si vedranno in modo crescente nei mesi venire; l’eccellente
disponibilità di residui conciari consegnatici (che hanno superato le 40k ton, contro le 32k ton del primo trimestre 2020), in costanza dei prezzi di ritiro rispetto al 2020, ma trasformando un residuo molto più diversificato in ingresso”.