Mercati Usa – Previsto avvio incerto dopo i dati sull’inflazione

I futures sull’azionario Usa viaggiano contrastati, preannunciando una partenza incerta a Wall Street dopo i dati di marzo sull’inflazione americana e in attesa dell’inizio della stagione delle trimestrali.

Gli indici a stelle e strisce sono reduci da una sessione di consolidamento, che li ha vist rifiatare dopo i nuovi massimi registrati sul finire della scorsa ottava. Il Nasdaq ha perso lo 0,4% e il Dow Jones lo 0,2%, mentre lo S&P 500 è rimasto invariato.

L’inflazione è salita oltre le attese, confermando le pressioni sui prezzi in concomitanza con le riaperture e la ripresa delle attività. I prezzi al consumo hanno registrato a marzo una crescita dello 0,6% rispetto al mese precedente, dopo il +0,4% di febbraio, segno di un surriscaldamento dell’economia che potrebbe spingere al rialzo i tassi di interesse.

Il focus degli operatori comincia a spostarsi sulla stagione delle trimestrali Usa, che prenderà il via con i risultati delle grandi banche tra cui JP Morgan, Citigroup, Bank of America, Morgan Stanley e Goldman Sachs.

L’outlook positivo della crescita dovrebbe favorire gli utili societari, anche se i mercati sembrano privilegiare un atteggiamento di cautela per via dell’aumento dei contagi e i ritardi nei piani vaccinali in diverse parti del mondo.

Intanto la Food and Drug Administration ha deciso la sospensione precauzionale immediata delle somministrazioni del vaccino Johnson & Johnson negli Usa, dopo che 6 donne (su quasi 7 milioni di vaccinazioni) sono state colpite da rari fenomeni di coaguli di sangue.

Intanto sul Forex guadagna terreno l’euro che prima del dato sull’inflazione si muoveva in area 1,1893 contro il dollaro. La moneta unica ha riagganciato la soglia di 1,19 e ora è scambiata a 1,1916 contro la divisa statunitense.

Sempre sotto i riflettori, inoltre, il mercato obbligazionario Usa dopo che l’asta di Treasury decennali ieri ha attratto una solida domanda e il rendimento si è attestato intorno all’1,7% mentre il focus si sposta ora sull’offerta di titoli a scadenza trentennale.