Dovrebbe avvenire domani il closing dell’accordo siglato dalla multiutility lombarda per rilevare il 27,7% di Saxa Gres, quota ceduta dai fondi di investimento internazionali, entrati cinque anni fa nella start up che utilizza gli scarti dei termovalorizzatori di Acerra (gestito da A2A) per creare ceramica e sanpietrini per pavimentazione urbana.
E’ quanto riportato da Il Sole 24 Ore, che evidenzia quanto questo business in crescita sia apprezzato in modo particolare negli Stati Uniti e nel Nord Europa dove il gruppo esporta quasi tutta la produzione.
La pavimentazione di Saxa Gres, che conta oggi 400 addetti, con un fatturato di 45 milioni, risulta essere più resistente e quindi duratura rispetto alle ceramiche tradizionali, rispetta l’ambiente perché aiuta a riciclare i rifiuti e inoltre permette di non ricorrere al lavoro di paesi in cui è difficile controllare lo sfruttamento della manodopera nelle miniere.
Da domani, precisa il quotidiano, l’azionariato sarà composto oltre che da A2A, dalla società del fondatore Maris Plc (26,8%), Fn Investimenti (35%) e da soci minori per un complessivo 10,5%.